Commento di Francesco Matteini
L’International School of Florence, più conosciuta come Scuola Americana, “è una delle più antiche scuole internazionali d’Europa” si legge sul sito dell’istituto. E ancora: “Incarna i valori del Rinascimento”; si impegna a sviluppare “l’apprezzamento per la bellezza degli studenti”. Studenti che appartengono a 44 nazionalità diverse.
La scuola si vanta di avere, dal 1980, una delle sue due sedi a Villa le Tavernule (XV secolo) in via del Carota, nel territorio di Bagno a Ripoli. E di offrire dal proprio giardino “una vista mozzafiato sulla campagna toscana”.
Il progetto di ampliamento, che è più di un raddoppio della superficie attuale e prevede di fagogitare una enorme fetta di collina nella zona di Rimezzano, nonostante sia in parte interrato, appare come una scelta diametralmente opposta ai principi enunciati.
E’ vero, il Comune di Bagno a Ripoli ha inserito quella previsione urbanistica nel proprio Piano operativo, forse troppo frettolosamente. Quindi non ci sarebbe niente di irregolare nell’attuazione del progetto. Ma l’alzata di scudi di tanti cittadini, di personalità della cultura e della politica, possibile non faccia trillare un campanellino d’allarme nelle orecchie dei vertici dell’Isf?
Vale la pena imporsi per esercitare un diritto, col rischio di perdere la credibilità come Scuola che insegna il bello e lo tutela? Cosa pensaranno le famiglie di 44 nazionalità diverse quando si accorgeranno che la vista dalla villa è un po’ meno mozzafiato perché la collina è stata trasformata in un immenso bunker, anche se architettonicamente di pregio? E cosa racconteranno il prossimo 12 ottobre a coloro che si presenteranno per l’open day?
Insistere nel voler realizzare un progetto (al momento respinto al mittente dal Comune – vedi articolo) che ferisce la valle di Rimezzano e un’intera comunità, che inevitabilmente creerà problemi di traffico su vie nate per cavalli e carretti, che stravolgerà un ambiente naturale rimasto quasi intonso dal quel Rinascimento a cui ci si ispira, rischia di essere un clamoroso boomerang per l’immagine della Scuola.
Se davvero i vertici dell’Isf hanno a cuore il bello, la storia, il paesaggio, ritirino quel progetto scellerato. Sono ancora in tempo per evitare un’eurofiguraccia. La scuola Americana è un fiore all’occhiello per Bagno a Ripoli. Purchè non si trasformi in un fiore di cemento.
Un articolo perfetto!
Sarebbe una saggia decisione: a tutti piace la nostra meravigliosa campagna, perché violentarla così tanto?
Osservazioni e motivazioni più che condivisibili.
La figuraccia, la scuola americana, l’ha già fatta.
E la figuraccia l’ha fatta anche le amministrazioni comunali.
Prima per avergli concesso una modifica per costruire un mostro, poi (l’attuale), per non aver preso una decisione politica tombale.
Per ora non c’è niente di certo ma solo un diniego degli uffici.
In po poco per stare tranquilli.
Non vorrei che i cittadini si sentissero vincenti e si rilassassero, magari con un progetto uscito dalla porta ma che potrebbe rientrare dalla finestra
Concordo pienamente con Pier Luigi
Se davvero i vertici dell’Isf hanno a cuore il bello, la storia, il paesaggio, ritirino quel progetto scellerato. Sono ancora in tempo per evitare un’eurofiguraccia. La scuola Americana è un fiore all’occhiello per Bagno a Ripoli. Purchè non si trasformi in un fiore di cemento. Ma la decisione che eviterebbe una figuraccia anche al Comune sarebbe lo stralcio dal Piano operativo. Definitiva.
Eppure via di belmonte è stata rovinata dalla variante di Grassina e nessuno dice pio