Nuove edificazioni per 45.450 metri quadi rispetto ai 63.336 previsti dal piano vigente, con una riduzione di futuro consumo di suolo di 17.886 metri quadri. Si spostano 16.990 metri quadri sul recupero dell’esistente per un totale di 60.550 anziché 43.560, come previsto dal piano appena archiviato, a favore di interventi di rigenerazione urbana. Un incremento di 1.200 abitanti per Bagno a Ripoli è la soglia massima che i Piani ipotizzano.
Questi i dati salienti dei nuovi Piano Strutturale e Piano Operativo del comune di Bagno a Ripoli approvato ieri sera dal consiglio comunale con il voto favorevole di Pd, Iv, Cittadini di Bagno a Ripoli e il voto contrario di Cittadinanza attiva e Lega.
La lunga gestazione dei nuovi strumenti urbanistci (iniziata nel 2017) ha portato ad una considerevole revisione di alcune previsioni edificatorie presenti nella bozza iniziale. Il risultato finale viene letto con occhiali diversi da maggioranza e opposizione. Il sindaco Casini e l’assessore all’urbanistica Frezzi mettono in rilievo la riduzione di metri quadri edificabili rispetto a quanto previsto fino ad oggi. Le opposizioni contestano comunque la concessione di ulteriore consumo di suolo.
Le aree di trasformazione più significative riguardano il Pian di Ripoli, in relazione al progetto di area metropolitana che prevede l’arrivo della Tramvia a Bagno a Ripoli, da viale Europa.
E’ in questo triangolo fra via Pian di Ripoli e via Roma che è previsto il più consistente cambiamento urbanistico. Da terreni agricoli a quartiere residenziale con servizi e un ampio parco verde di 11 ettari attraversato da percorsi pedociclabili. L’ultima modifica apportata al piano ha “scapicozzato” gli edifici residenziali previsti che passano da 5 a 4 piani fuori terra per non intralciare la visuale delle colline e modificare lo skyline di Bagno a Ripoli per chi lo osserva dalla strada. Per non perdere superficie utile, però, è stata concessa una base più larga di quanto preventivato per i due edifici.
“La trasformazione del Pian di Ripoli – si legge nella relazione ai nuovi piani -, costituisce un occasione unica per la realizzazione di una porzione di città sostenibile integrata nel verde, dove occorre inserire servizi di interesse generale di cui la zona è carente, anche al fine di favorirne al fruizione pubblica e pedonale”.
Numerose le previsioni di nuovi insediamenti indicati nella bozza iniziale e cancellati o fortemente ridimensionati in base al confronto con i cittadini e al ripensamento delle forze politiche e della giunta.
Queste le previsioni più significative cancellate:
• Ampliamento struttura ricettiva il Poderino (San Donato): superficie edificabile mq 350
• Nuova struttura turistica (Sorgane – Giardino dei Ponti – Pieve di Ripoli) superficie edificabile mq 4.000 (In alternativa è stato previsto un parco urbano pubblico)
• Campeggio integrato nel paesaggio (Vicchio di Rimaggio) tende con attrezzature di servizio e piscina
• Centro direzionale Rimaggio: superficie edificabile mq 3.000 via di Rimaggio
• Nuove residenze capoluogo: superficie edificabile mq 1.200 Via Roma – via Orsi
• Nuove residenze capoluogo: superficie edificabile mq 1.000 Sorgane – Pieve di Ripoli
• Centro commerciale Ponte a Ema: superficie edificabile mq 2.500 via Chiantigiana
• Nuove residenze Antella: superficie edificabile mq 600 Zona sportiva – Cimitero
• Struttura turistico-sportiva a Grassina (ex parco Villa Medici): superficie edificabile mq 700 via delle Fonti
• Nuova struttura turistico ricettiva Grassina nel parco di Villa Medici: superficie edificabile mq 1.000 + piscina via delle Fonti
• Recupero ex Fornace Casprini in residenziale: superficie edificabile mq 1.250
• Nuove residenze Grassina via Tina lorenzoni: superficie edificabile mq 380
Queste le principali previsioni ridimensionate
• Centro turistico golf (Centanni) da superficie edificabile da mq 2000 a mq 1.000
• Nuove residenze Antella superficie edificabile da mq 2.500 Giardino della Resistenza a mq 1.500
• Nuove residenze Osteria: superficie edificabile da mq 1.000 Via Roma- via Martinelli a mq 330
Il dibattito ha messo in evidenza la diversa visione del futuro di Bagno a Ripoli e, in particolare, della piana. Ognuno ha la sua personale sfera di cristallo dove osserva ciò che immagina diventerà quella zona.
“C’è un equilibrio tra salvaguardia del territorio e sviluppo – ha sostenuto Sandra Baragli (Pd) -. La trasformazione del Pian di Ripoli, che da tempo ha perso la vocazione agricola, darà un nuovo volto al capoluogo”.
“Ogni sindaco si vuol fare i Piani a propria immagine e somiglianza – ha attaccato Sonia Redini (Cittadinanza attiva) -. La somma di interessi particolari non fa l’interesse generale. Noi ci saremmo posti il problema del consumo di suolo. Avremmo lasciato di riserva l’ultimo spazio verde nel Pian di Ripoli. Non sappiamo in futuro di cosa avremo bisogno. Noi non siamo quelli del no, ma qualche no va detto. Occorre un cambiamento culturale oltre ad un cambiamento urbanistico. Si è persa l’occasione di essere un comune coraggioso che mira all’edificabilità a saldo zero. Questi Piani – ha concluso – sono espressione di analfabeti di futuro”.
“La direzione dei nuovi Piani è dare al territorio funzioni pregiate. Bagno a Ripoli è sempre stato periferia, dobbiamo evitare che resti un dormitorio dorato – ha detto il vicesindaco e assessore all’urbanistica Paolo Frezzi -. Politicamente è una sfida. L’obiettivo è consolidare le aree produttive con giustificati aumenti di volume”.
“I nuovi Piani arrivano dopo un percorso partecipato ampio e trasparente – ha replicato il sindaco Francesco Casini -. Sono Piani che guardano al futuro di una comunità che sa svilupparsi nel segno della sostenibilità. Un aspetto per il quale abbiamo un’attenzione spasmodica, anche se i Piani non sono a consumo di suolo zero. Non vogliamo essere periferia di Firenze ma neanche una realtà distaccata urbanisticamente. Bagno a Ripoli può avere una sua identità come capoluogo dei colli fiorentini”. “Sempre più aziende di livello internazionale scelgono il nostro territorio, nascono nuovi centri formazione – ha continuato il sindaco -. Da dormitorio dorato Bagno a Ripoli sta diventando luogo che ha un peso sul territorio metropolitano. L’area del Pian di Ripoli è al centro di una rigenerazione con nuove funzioni sociali e culturali. Gli interessi particolari non sono mai entrati nel nostro percorso. Abbiamo cercato di far crescere il territorio”.
Al momento del voto alcuni cittadini presenti fra il pubblico hanno innalzato cartelli di protesta contro il consumo di suolo.
Si resta basiti di fronte ad un consiglio comunale, composto per lo più da giovani, per l’inadeguatezza a ricoprire, un tale ruolo. Parlo ovviamente di inadeguatezza politica. A parte la consigliera Redini che studia, approfondisce, si informa, pensa e parla con cognizione di causa, il resto e’ vuoto pneumatico. Eppure le decisioni che vengono assunte sono di una tale importanza da fare tremare i polsi. Tra queste il futuro del territorio di Bagno a Ripoli che avrà un ulteriore trasformazione senza capire a chi e a che cosa serva. Anche le parole dell’assessore e del Sindaco non hanno chiarito tali importanti quesiti. Hanno solo sottolineato che tutto ciò e’ sostenibile, vocabolo ormai consunto, solo perché ci saranno più piste ciclabili e perché l’attuale area tra Sorgane ed il capoluogo, già a parco naturale, si trasformerà in parco attrezzato e quindi verrà snaturato. Tutto il resto del cemento che avanzera’ , oltre a quello che e’ servito per la realizzazione del Viola Park, e’ un po’ meno di quello che i Piani vigenti prevedono, così si sono giustificati per scelte ormai fuori dal tempo. Ma tali Piani non sono più validi dal momento che si stava approvandone un altro. Nessuna norma obbligava ad andare avanti con previsioni edificatorie, che come ha sottolineato in consiglio la consigliera Sonia Redini, risalgono al 1999!
Un quarto di secolo fa, con situazioni demografiche e climatiche che non giustificano altre nuove edificazioni, che anzi la scienza ha dimostrato quanto serva, per tutti noi, mantenere aree libere dalla cementificazione. Per motivi che tutti dovrebbero ormai sapere e soprattutto i consiglieri che evidentemente non sono bene informati, ma che decidono per tutti noi. Verrebbe quasi voglia di piangere.
Popolo ignorante (Coscienza senza la i) e Consigliere?? che dorme. Bah.
Non è un consigliere e credo sia stato colto dallo scatto con gli occhi chiusi, non addormentato.
I cittadini hanno una difesa: l’urna elettorale. Basterebbe cambiare un pochino ogni tanto ed invece vada come vada ci sono i soliti dal dopoguerra. Se la fanno e se la cantano come gli pare tanto non li ribalta nessuno. Ed intanto l’asfalto avanza…..cosa che non dovrebbe essere proprio fatta con il disastro climatico in atto. Sono sordi, non ci sentono. Quando la prossima alluvione e nubifragio? Mi dovrò di nuovo mettere le calosce per liberare la strada sotto casa dall’acqua? Agosto e Settembre ormai mi fanno paura.