“Restate a casa”: campagna con immagini choc del Pd di Bagno a Ripoli

#RESTATEACASA è la campagna a base di immagini choc ideata dal Pd di Bagno a Ripoli per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di limitare al minimo gli spostamenti per contenere il contagio. “Ora basta. Dal momento che con le parole non tutti sembrano ancora aver capito quello che stiamo vivendo, noi gli faremo vedere il dramma che si sta consumando attraverso le immagini – si afferma in una nota – . Giorno dopo giorno, per una settimana, pubblicheremo sulla nostra pagina Facebook le immagini più forti che ci arrivano soprattutto dalla Lombardia e dalle città del nord dove l’epidemia di Coronavirus sta producendo gli effetti più devastanti. E accompagneremo quelle foto con un messaggio chiaro: dovete RESTARE A CASA! Ci sono tante persone che vorrebbero ma non possono farlo perché operano in prima linea come i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari e sono loro i primi a chiederci di avere un comportamento responsabile e rispettoso delle regole. Allo stesso modo ci sono altre figure che restano esposte al rischio di contagio come i farmacisti, gli addetti dei negozi di generi di prima necessità o della grande distrubuzione e i lavoratori delle fabbriche che ancora tengono aperte le produzioni. Chi non è però mosso da queste necessità deve, assolutamente, rispettare le regole e restare a casa. Anche in questi giorni ci arrivano troppe segnalazioni di persone che escono senza reali necessità, che magari vanno a fare la spesa due volte al giorno o che continuano a radunarsi in luoghi pubblici. Non è più possibile accettarlo e noi, nel nostro piccolo, vogliamo dare un segnale molto forte. Non potendolo fare fisicamente nei nostri circoli, lo faremo dunque sui social e attraverso WhatsApp, sperando in questo modo di responsabilizzare ulteriormente chi ancora pensa che siamo di fronte ad un gioco o a uno scherzo. Una cosa deve essere chiara ed inequivocabile: nessuno può più pensare di non essere coinvolto. E più rispetteremo le regole, prima ne usciremo”.