La nuova palazzina per la segreteria della scuola media Granacci continua a far discutere. Nei giorni scorsi alle critiche della consigliera comunale Sonia Redini di Cittadinanza attiva, ha risposto la preside della Granacci, Amalia Bergamasco. Ora la consigfliera Redini torna sull’argomento per “fare chiarezza” e speigare che i suoi appunti erano rivolti all’Amministrazione comunale e non alla Scuola.
Redini replica alla preside della Granacci: “Le mie critiche al Comune, non alla Scuola”
“Ho letto con sorpresa le dichiarazioni della dottoressa Bergamasco – scrive Redini -, perché le critiche che ho mosso sull’edificazione della nuova palazzina ad uso amministrativo non erano certo rivolte all’istituto, ma all’amministrazione comunale. Ero a conoscenza del progetto innovativo, promosso dai docenti dell’I. C. “Mattei”, così come della proposta di dislocazione di alcune classi dell’I.S.I.S. “Gobetti-Volta”, per il prossimo anno scolastico, negli spazi lasciati liberi dal trasloco della segreteria. Non è sulla destinazione degli spazi, sul progetto didattico che gli organi collegiali decideranno di attuare a partire dall’anno scolastico 2017-2018 che si appuntavano le mie considerazioni, bensì sulle scelte imposte dal Comune negli anni 2012-2015, prima che iniziassero i lavori di costruzione. In quegli anni, i progetti che sono nati ora non c’erano! Ma la palazzina doveva essere costruita comunque… Non può che farmi piacere, come rappresentante della comunità, che ci sia un progetto innovativo sulla didattica all’orizzonte, ma questo non sana il “vizio d’origine” di questa palazzina. E non mi sono mai permessa di coinvolgere la scuola in una polemica strumentale, né di screditare la didattica, ma solo di presentare la storia, con le delibere di Consiglio d’istituto approvate, della genesi dell’edificio che, se serve adesso a certi scopi, non è nato per e con quelli. Ed era importante, a mio avviso, chiarirlo, per mostrare come vengono decise le opere pubbliche sul nostro territorio”.