“Tutti giù per terra”, recita la filastrocca del girotondo. E’ alla scuola media Redi, nel primo giorno di scuola, i circa 180 neostudenti arrivati freschi freschi dalle elementari hanno subito saggiato il pavimento della palestra. E’ lì che li hanno riuniti gli insegnati per il benvenuto iniziale da parte del sindaco Francesco Casini e della nuova dirigente scolastica professoressa Maria Luisa Rainaldi. Nei prossimi mesi la palestra sarà ristrutturata e il pavimento rifatto completamente, ma difficilmente risulterà più comodo delle sedie che invece hanno accolto i loro pari, venerdì scorso, alla scuola media Granacci. D’Altronde la Redi un locale idoneo per riunire gli studenti non ce l’ha, né il Comune ha fornito sedie in più oltre a quelle nelle classi per trasformare, almeno momentaneamente, la palestra in un auditorium. Quindi tutti seduti per terra, non il massimo del comfort e neanche dell’igiene.
Fortuna che i giovanissimi studenti non ci hanno fatto caso, con addosso ancora l’emozione e la curiosità del primo giorno nella nuova scuola. Alle 9 in punto la preside Rainaldi ha dato inizio all’appello nominale classe per classe: si sa, la campanella non ammette dilazioni. Dopo qualche minuto è arrivato di corsa il sindaco che ha rischiato anche di cadere inciampando nel filo dell’amplificazione. E’ toccato a lui l’onere e l’onore di continuare la chiama dei bambini: a tutti ha voluto dare la mano o il cinque ed un saluto.
Una volta in classe ai “primini” è stato consegnato il diario scolastico (giunto alla terza edizione) prodotto dal Comitato genitori dell’Istituto comprensivo Caponnetto grazie ad una serie di sponsor. Nei prossimi giorni, invece, la vicepreside Silvia Zuffanelli ha predisposto che venga consegnata ad ogni nuovo studente la maglietta rossa con il logo della Redi, l’inizio di un percorso per fortificare il senso di appartenza all’istituto.
Unica nota stonata della cerimonia, la bandiera sdrucita e slavata, che sventolava mestamente fra quella italiana e quella europea. Dovrebbe portare i simboli e i colori del Comune di Bagno a Ripoli; la scuola ne ha chiesto più volte la sostituzione. Ormai il tempo l’ha trasformata in una bandiera bianca. Un simbolo di resa?