Chi l’ha detto che Gian Bruno Ravenni (nella foto), ormai ex dirigente dell’assessorato cultura della Regione Toscana (è in pensione da una decina di giorni), non accetterebbe di fare il segretario del Pd ripolese? In effetti in queste settimane, parlando con vari esponenti piddini, la risposta su chi avrebbe potuto prendere il posto del dimissionario Daniele Olschki era sempre la stessa: servirebbe una figura autorevole e super partes come Ravenni, ma lui è indisponibile. Così la domanda l’ho rivolta direttamente all’interessato. In realtà non ho avuto una risposta univoca. Da prima ha confermato l’indisponibilità, ma poi l’ha collegata ad una richiesta che gli fu fatta tempo fa dal circolo di Grassina, nel momento caldo della polemica tra una fetta del del partito e il sindaco Casini. “Da allora nessuno me l’ha più chiesto”, dice.
Insomma Ravenni non aveva alcuna intenzione, e mantiene tutt’ora questa posizione, di essere un segretario che si contrappone all’amministrazione comunale. Certo, se la richiesta arrivasse unitariamente dal tutto il partito, magari con l’impegno a circondarlo di una segreteria giovane che si carichi sulle spalle il lavoro organizzativo e limitando l’impegno a traghettare il Pd ripolese verso il congresso della primavera 2017, allora le cose potrebbero cambiare. “Ancora non ho assaporato l’essere in pensione, sono ancora un po’ disorientato”, ammette Ravenni, che però conferma la sua volontà di dare il proprio contributo di esperienza e capacità al partito.
Ora facciamo un passo indietro alla riunione che il Pd ha tenuto giovedì sera. Vi hanno partecipato il sindaco, gli assessori Belli, Minelli e Frezzi; tutto il gruppo Pd in Consiglio comunale ad eccezione di Mirko Briziarelli (malato, è anche coordinatore del circolo di Ponte a Ema)), Elisa Lojacono (impegni di lavoro) e Pierluigi Zanella (ormai con un piede e mezzo fuori dal Pd); i coordinatori di circolo Masi (Bagno a Ripoli), Baragli (Antella, anche se dimissionaria), Solazzi (Grassina), Pierulli (giovani democratici); i “saggi” Becattini, Rontini e Tonarelli. Grande assente il segretario metropolitano Fabio Incatasciato che, a sorpresa, ha optato per un vertice col Pd di Signa, dando buca ai ripolesi che non l’hanno presa bene. La riunione è stata caratterizzata da un po’ di tensione sottotraccia ma non sono volati gli stracci. Anzi qualche”franco chiarimento” è servito proprio a far sbollire i contrasti emersi ultimamente. Anche se non tutto è appianato, naturalmente.
Il risultato operativo è stata la formazione di una commissione ristretta di cui fanno parte il sindaco Casini, la capogruppo Laura Franchini e i segretari dei circoli. I “magnifici sette” hanno il compito, entro la fine del mese, di stilare una rosa di candidati alla segreteria da sottoporre all’assemblea comunale. “Gian Bruno Ravenni sarebbe un segretario di alto livello – ammette il sindaco Casini – Una persona che potrebbe essere di stimolo e di utile confronto per l’amministrazione comunale. Poter contare sulla sua esperienza sarebbe utile anche per i giovani del Pd”.