“Le varianti in Toscana, come nel resto d’Italia, stanno prendendo il sopravvento e le percentuali sono forse più alte di quelle conosciute. Vacciniamo in fretta per bloccare la nuova ondata Covid”. E’ l’appello di Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze, direttore del reparto dialisi e nefrologia dell’ospedale di Ponte a Niccheri e presidente della Fondazione Santa Maria Annunziata Onlus.
“Noi medici siamo pronti, la grande maggioranza dei professionisti ha già aderito. Lavoriamo al fianco della Regione Toscana in questa sfida che ci vede tutti protagonisti, verso un’unica direzione – afferma il dottor Dattolo -. Dobbiamo organizzarci per reggere l’urto dell’emergenza, ma possiamo e dobbiamo farcela. Appena arriverà un ampio numero di dosi saremo in grado di convocare migliaia di cittadini al giorno. Bisogna vaccinare più in fretta possibile, cambiando probabilmente anche la strategia: bisogna vaccinare in fretta le scuole, i professori e anche probabilmente gli alunni”.
Il presidente dell’Ordine chiede “più dosi ai medici di famiglia e meno burocrazia, un portale delle prenotazioni diverso e un’organizzazione più rapida”, per dare più spinta alla campagna vaccinale.
“Non si possono chiudere le scuole a tempo indeterminato – osserva Dattolo – I ragazzi ne soffrono tantissimo, aumentano le depressioni in età adolescenziale e addirittura nei ragazzi aumenta il numero di suicidi, quindi se vogliamo evitare tutto questo bisogna cambiare probabilmente anche strategia vaccinale. E’ vero che i vaccini non ci sono, ma bisogna fare di tutto per averli, e quelli che ci sono bisogna utilizzarli. Forse – ipotizza Dattolo – i ragazzi e gli insegnanti andrebbero vaccinati con Pfizer o Moderna, data l’alta positività del virus proprio nelle categorie dei più giovani, e dare dosi di Astra Zeneca molto più maneggevole e stabile ai medici di famiglia per le altre categorie”.
Per i medici di famiglia, poi, sostiene il presidente dell’Ordine, “ci sono alcune difficoltà burocratiche che andrebbero semplificate. I numerosi moduli da riempire, come prevede la direttiva nazionale, nel momento della vaccinazione di massa potrebbero rallentare le procedure. E poi andrebbe cambiato il meccanismo del portale online per le prenotazioni. Ogni volta c’è una lotta contro il tempo, bisogna stare attenti ai comunicati stampa della Regione. Se uno ha diritto al vaccino, perché è venuto il momento della sua categoria, deve avere la possibilità di prenotarsi e poi sarà il portale, quando arriveranno le dosi, a indicare possibili luogo e data della somministrazione”.
“Vorremmo essere coinvolti di più come Ordine dei Medici – conclude – per poter dare una mano. I medici sono pronti a vaccinare, hanno aderito in grande maggioranza e ci sono decine di pensionati pronti a dare una mano gratuitamente”.