Un vero e proprio appello ai sindaci dei comuni serviti da Publiacqua, quindi anche Bagno a Ripoli, è stato rivolto oggi da Federconsumatori Toscana, Adiconsum Toscana e Adoc Toscana (le associazioni di consumatori che fanno riferimento a Cgil, Cisl e Uil). Secondo le associazioni, l’azienda del servizio idrico vuole un aumento delle tariffe del 7,5%, “senza tener conto che in Toscana si hanno già le tariffe tra le più alte d’Italia”.
“Tutto questo non è sostenibile dalle famiglie – sostengono le tre associazioni di consumatori – soprattutto in una fase di perdurante crisi e di accresciute difficoltà socioeconomiche. Né appare giustificato in considerazione degli alti utili registrati nei bilanci precedenti, in particolare in quello dello scorso anno (oltre 38 milioni di euro). Per questo facciamo appello a tutti i sindaci e all’Ait (Autorità idrica toscana) per una valutazione molto attenta della proposta di Publiacqua per contenere al massimo eventuali aumenti. La decisione si concretizzerà giovedì 22 settembre con l’assemblea dell’Ait dove si dovrebbe discutere una proposta della stessa Autorità idrica, di un incremento per il 2016, per l’area servita da Publiacqua, del 4%; sicuramente più contenuto rispetto alla richiesta avanzata dal gestore ma, secondo noi, ancora eccessivo”.
Il pronunciamento dei sindaci (sono 46 i comuni interessati, per circa un milione e 300mila abitanti) avrebbe un peso politico rilevante anche a fronte di quote di partecipazione alla Spa solo formali. Il Comune di Bagno a Ripoli detiene lo 0,01% del capitale di Publiacqua, ma anche chi ha una piccola quota, volendo, può fare la voce grossa.