“Sì, è vero, dopo un decennio si è chiusa l’era Rigacci”, dice Alberto Ferretti, neo presidente della Casa del popolo di Grassina. Ferretti è stato eletto l’11 giugno scorso nella riunione del nuovo consiglio direttivo, uscito dal voto dei soci, che ora risulta così composto (tra parentesi le preferenze ottenute): Tania Borrani (172), Marco Badii (169), Giancarlo Crescioli (168), Eleonora Grasso (167), Alberto Ferretti (165), Simona Consumi (164), Franco Menicacci (164), Marco Gelli (163), Valentina Guidotti (163), Patrizio Pratellesi (162), Giancarlo Pratesi (161), Giuseppe Spanò (161), Jacopo Mazzoni (159), Stefania Taddei (159), Alessandro Della Bella (157), Marco Viggiani (156), Antonio Matteini (149), Gerardo Caso (146), Luca Lalli (144). Collegio sindacale: Valeriano Rigacci (179), Luciana Bolognesi (177), Daniele Olschky (177); membri supplenti: Ambra Rulli (175), Patrizia Mugnaini (174). Votanti 192, voti validi 186. Due i vicepresidente: Valentina Guidotti e Luca Lalli.
Presidente Ferretti, ora inizia la “sua era”…
Sì, ma nella continuità, da tre anni ero il vice di Valeriano. Avrei preferito che ci fosse una candidatura un po’ più giovane… ma non c’è stata. E’ un problema da affrontare; occorre recuperare il rapporto con la società. Dobbiamo fare uno sforzo di fantasia, interpretare quali offerte possono attirare le generazioni più giovani.
La componente giovanile è carente?
In realtà per coprire i posti di responsabilità manca soprattutto la generazione di mezzo, quella, dei cinquantenni. I giovani frequentano con costanza ma solo come fruitori. Salvo impegnarsi su iniziative vicine a loro, come l’imminente apertura del Bagno Balena.
Immagino che uno dei primi temi che dovrete affrontare come nuovo consiglio direttivo sia la richiesta del presidente del Grassina, Tommaso Zepponi, che vorrebbe acquistare il campo sportivo e l’area parcheggio per costruire lo stadio per la squadra neopromossa in serie D.
E’ un problema delicato, si tratta di definire rapporti tra la società Grassina e la Cdp e cosa questo può comportare. La Casa del popolo ha sempre avuto attenzione per questo spazio vitale per Grassina. Avrà un peso anche quello che vuole fare l’Amministrazioni comunale, nel senso che non possiamo esimerci dalle esigenze più complesse della comunità.
Comunque siete disponibili a trattare la vendita?
Ora, con il consiglio rinnovato, apriremo questa trattativa.
Quanto può valere quest’area?
Il tema va al di là del valore del terreno. Il parcheggio è un polmone importante per la Cdp e per il paese, farlo diventare privato potrebbe comportare dei problemi. Ora ha un uso pubblico. Per la valutazione abbiamo sentito dei pareri, si va sopra i 500mila euro. Alcuni hanno addirittura stimato un milione. Se si dovesse raggiungere un accordo faremo fare una perizia giurata per evitare contestazioni. In queste cose bisogna essere chiari e trasparenti.
E’ un’operazione che la convince?
Personalmente mi sembra congestionante la presenza di una società di calcio professionale, mentre ritengo importante che rimanga un’attività sportiva amatoriale. Un problema che devono risolvere anche Belmonte e Grassina. Vedremo come si sviluppa la situazione.
Però lo stadio del Grassina potrebbe innescare ricadute positive anche per la Cdp.
E’ vero, per questo non sono contrario ad affrontare problema.
Qual è l’impronta che vuole dare con la sua gestione della Cdp?
Vede, prima la Casa del popolo si frequentava per ideologia, oggi questo non è prioritario. La gente frequenta in base all’offerta che dai. Per le iniziative sociali, per esempio, c’è grande risposta. Questo è un posto con enormi potenzialità ma con spazi un po’ difficili da gestire. Abbiamo una grande sala ma se vi organizziamo la presentazione di libri, come abbiamo cominciato a fare, risulta dispersiva. Nelle altre stanze, invece, si sta stretti. Per il futuro intendo puntare su proposte che affrontino i problemi della società, senza preoccuparsi del numero di persone che verranno ma ai messaggi che vogliamo lanciare. C’è grande attenzione dei giovani per la loro musica: penso al Sicurcaiv. Dobbiamo rilanciare questo tipo di proposta, è un modo per avvicinarli. Inoltre vanno mantenute le attività teatrali e di danza. Per motivi economici abbiamo centrato troppe iniziative sul cibo: va riequilibrato questo rapporto.
La Casa del popolo sta per trasformarsi sotto il profilo statutario.
Ci apprestiamo ad un passaggio delicato con un po’ di preoccupazione. Noi ora siamo Società di mutuo soccorso filarmonica e corale, in realtà la nostra vocazione è di promozione sociale, non facciamo attività di assitenza. In quest’anno faremo il passaggio a Società di promozione sociale. Questo ci impone delle regole più severe sulle attività. Va potenziata l’offerta culturale rispetto a quella commerciale.
Come sta il bilancio?
A suo tempo abbiamo ereditato una situazione abbastanza pesante, dovuta a scelte che non tenevano conto che il futuro sarebbe stato diverso. Guardi il bar… va bene per un albergo. Ci è costato molto e ha tolto spazio che poteva essere usato in altro modo. Ora la situazione debitoria è limitata rispetto a prima. Siamo nello scoperto che ci concede la banca. Quindi ci possiamo preoccupare meno per gli incassi e più per la qualità dell’offerta.
Come sono i rapporti con l’Amministrazione comunale?
Rappresentiamo interessi non sempre coincidenti. Se fossi l’Amministrazione comunale, questa zona la prenderei in considerazione per dare risposte alle esigenze di Grassina che ha avuto uno sviluppo convulso. Per l’acquisto del giardino ci fu un dibattito acceso nel corpo sociale, come per l’apertura del passaggio esterno verso piazza Umberto I. In entrambe le occasioni credo che la Cdp abbia dato risposte a esigenze della frazione. Così vogliamo andare avanti, anche se non sempre le posizioni potranno coincidere. Però si cerca più la soluzione che lo scontro; in questo c’è stato un cambio di rotta rispetto al passato quando i rapporti con il Comune erano più conflittuali. Ora si cerca di guardare anche all’interesse del paese, che deve essere il compito di una Casa del popolo.
E i rapporti con le altre associazione della zona come vanno?
Fra noi c’è collaborazione, tuttavia servirebbe più coordinamento fra le diverse iniziative.