Sono giorni drammatici quelli che stanno vivendo i circa 80 lavoratori dell’hotel ex Sheraton di Ponte a Ema, oggi Conference Florentia Hotel, all’uscita autostradale di Firenze Sud.
In gioco è il loro futuro occupazionale, fortemente in bilico per effetto dell’imminente passaggio (previsto il 1° novembre 2019) del possesso della proprietà ai vincitori dell’asta, E.G.F Immobiliare, oggi in mano alla Human Company che gestisce l’albergo in affitto.
“Siamo di fronte all’ennesimo, non sappiamo se l’ultimo, episodio di una lunghissima e non chiara vicenda giudiziaria afferma Maurizio Magi segretario regionale della Filcams Cgil – , partita nel 1995 con il fallimento della Stei International Spa e che ha visto, tra fasi alterne, la messa in discussione della tenuta occupazionale e reddituale dei lavoratori coinvolti. A queste preoccupazioni generali si aggiungono quelle specifiche dei lavoratori in appalto, i circa 25 addetti ai servizi di facchinaggio e alla pulizia ai piani”.
“Questi lavoratori, infatti, si sono trovati costretti – secondo quanto afferma la Cgil – ad aprire una vertenza legale per recuperare il Tfr ed i contributi non versati dal loro datore di lavoro precedente (Asr Logistica), che è stato avvicendato da giugno dell’anno scorso da un altro datore di lavoro (La Lucentissima) che non sta più pagando gli stipendi, tanto che abbiamo chiesto, vanamente, alla Human Company di intervenire direttamente nel corresponsione degli stessi, bloccando i pagamenti delle fatture. Quanto sta accadendo è conseguenza di esternalizzazioni fatte solo ed esclusivamente per abbassare il costo del lavoro, con aziende che nel momento in cui finisce l’appalto diventano improvvisamente latitanti, non pagano le retribuzioni ed i contributi, lasciano, insomma, sul lastrico i lavoratori. E con società committenti che non intervengono in modo efficace e tempestivo se non dopo un lungo percorso giudiziario in qualità di responsabili in solido”.
“Nel mettere in atto tutte le azioni di denuncia e di lotta – annuncia la Cgil -, abbiamo già chiesto l’attivazione dei tavoli di crisi istituzionali per rappresentare ogni aspetto di questa complessa vicenda che non esitiamo a definire indegna, specie per una città come Firenze che attraverso il turismo si stima produca un quinto della sua ricchezza. Ci domandiamo da tempo quale sia la qualità del lavoro di questa ricchezza ma ogni volta che accadono situazioni come questa, la risposta che ci diamo è sempre la stessa: non è tutto oro quel che luccica poiché nel backstage del turismo vige la precarietà e lo sfruttamento del lavoro e a guadagnare è solo la rendita ed il capitale”.