Due stanze in legno per gli uffici e un bagno di servizio. Le scrivanie sono già al loro posto, pronte a riempirsi di fogli con gli appunti, pc e stampanti. Fuori, nel piccolo portico, sventola una fila di bandierine colorate. Da oggi daranno il benvenuto agli operatori della Protezione civile, della Pro Loco e di alcune associazioni locali, che qui troveranno la loro nuova “casa”.
Passa anche da questi 40 metri quadrati, un dono della comunità ripolese, il lento ritorno alla vita di Castelsantangelo sul Nera, comune in provincia di Macerata incastonato nei monti Sibillini al confine tra Marche e Umbria, tra i più colpiti dal sisma che nel 2016 ferì il Centro Italia. Le scosse fortunatamente non fecero vittime tra gli abitanti del paese, che oggi sono poco meno di trecento. Ma dietro di sé lasciarono macerie ancora visibili con le loro cicatrici, a due anni esatti dal sisma.
La struttura in legno, inaugurata ieri con i due sindaci Francesco Casini e Mauro Falcucci, è frutto della solidarietà della comunità ripolese. Tutto nasce all’indomani del sisma, quando i volontari della Vab di Bagno a Ripoli, immediatamente accorsi per prestare soccorso e supporto alle popolazioni terremotate, dal campo base di Muccia si inoltrano fino a Castelsantangelo. Chiedendo di cosa ci fosse più bisogno, è la stessa amministrazione a suggerire una struttura che in attesa della ricostruzione vera e propria possa accogliere temporaneamente la Protezione civile e la Pro Loco, fondamentale per un comune che fino ad allora ha vissuto in buona parte di turismo.
Per la Vab si apre un anno e mezzo di iniziative benefiche per raccogliere fondi tra cene, tante iniziative, sottoscrizioni di singoli cittadini. La risposta è incredibile. Contributi arrivano dai soci Coop della sezione di Bagno a Ripoli, da Unicoop Firenze di Ponte a Ema, dall’Sms di Rimaggio, dal Circolo “Lo Stivale” di Candeli, dall’Sms di San Donato, dal Crc Antella, dai dipendenti delle Gallerie degli Uffizi. E da professionisti e ditte che mettono gratuitamente a disposizione manodopera e materiali: dall’ingegnere Alessandro Cini dalle aziende ripolesi Sartini srl, 2A srl e la Falegnameria Becherucci Francesco. In breve grazie al sostegno di tutti, la Vab raccoglie i 15mila mila euro necessari per la casetta in legno. Subito dopo i volontari si mettono al lavoro per costruirla con le loro mani.
“Per finirla alla svelta, molti questa estate hanno scelto di passare le ferie qui, in cantiere, davvero come per aiutare un amico che si conosce da sempre – dice il sindaco Casini -. Forse le tragedie hanno almeno questo di bello, riescono a unire le comunità. Di rappresentare la nostra oggi sono ancora più felice e orgoglioso. Agli amici marchigiani l’augurio di riuscire presto a riacquistare la propria vita e a ricostruire con fiducia il loro futuro”.
Tantissime le persone che anche ieri, per il taglio del nastro della nuova struttura, hanno voluto esserci. Una cinquantina i volontari di tutte le età partiti da Bagno a Ripoli in pullman. Alla Vab, alle associazioni e ai professionisti che hanno realizzato la casa, il Comune di Castelsantangelo ha donato in segno di ringraziamento una targa e un attestato di benemerenza.
“È stato un progetto molto impegnativo per un’associazione relativamente piccola come la Vab, ma tutto nasce dal grande cuore delle persone che fanno parte della nostra sezione – dice Irene Corsi, coordinatrice della Vab Bagno a Ripoli -. Ogni volta che veniamo a Castelsantangelo percepiamo la tristezza per la devastazione ancora tangibile provocata dal sisma, siamo felici ed emozionati oggi di aver portato un sorriso”.
“La vicinanza, il cuore e la solidarietà degli italiani – dice il sindaco di Castelsantangelo Falcucci – sono la nostra forza per andare avanti, la ricostruzione purtroppo è ancora lontana, ma gesti come questi sono un’iniezione di fiducia. Grazie di cuore alla comunità di Bagno a Ripoli”.