Cosa si cela dietro i 2,5 km. di recinzione che si stanno realizzando intorno alla proprietà Compturist del Podere Biliotto in zona Vicchio di Rimaggio? È quello che si chiede Legambiente Bagno a Ripoli, ipotizzando delle irregolarità.
“Una domanda – si afferma in una nota dell’associazione – a cui cerchiamo di dare una risposta analizzando i documenti depositati in Comune, nonostante la società si sia opposta alla richiesta di accesso agli atti. I fatti sono questi: dall’inizio dell’anno intorno ai 30 ettari coltivati dall’azienda agricola Podere Biliotto è iniziata la posa di una recinzione costituita da pali di legno e rete a maglia sciolta, parzialmente interrata per un’altezza media di 1,80 metri, tale da ipotizzare la costituzione di un fondo chiuso. Secondo la proprietà si tratta di un’istallazione precaria (!?) ad uso agricolo per proteggere il piccolo gregge di pecore Nana d’Ouessant, le piante d’olivo dagli animali selvatici e un vigneto che deve ancora essere impiantato”.
“È evidente, a nostro parere – contiua Legambiente -, che queste motivazioni non giustificano un intervento così ampio e costoso”.
“Ciò che non si capisce dai documenti – afferma Legambiente – è il progetto di impresa che si intende attuare al Podere Biliotto, al di là di quella agrituristica di per sé legittima. Forte è il sospetto che dietro a tutto questo ci sia un fine non dichiarato, ovvero che la costituzione del fondo chiuso sia un passaggio necessario per arrivare ad una destinazione dell’area a funzioni turistico – ricettive, attualmente non previste dagli strumenti urbanistici”.
Il riferimento di Legambiente è ad un progetto di glamping (neologismo che indica un campeggio di lusso) di cui si era parlato in passato per quella zona, ma dal Comune si assicura che non esiste questa previsione e che, dopo una rettifica dei confini della recinzione, al Podere Biliotto ora è tutto in regola.
“Il timore – conclude Legambiente – è che, anche questa volta, una porzione non irrilevante di territorio venga di fatto sottratta alla fruizione pubblica per riservarla ad un uso privato ed esclusivo”.
Il sito del podere Biliotto, però, racconta un’altra storia: “La società Compturist ha la proprietà dell’azienda agricola privata ‘Parco agricolo del Podere Biliotto’ – vi si legge – che si estende da Vicchio di Rimaggio a Villamagna con entrata principale da Villamagna. L’azienda ha intenzione di riprendere le produzioni agricole tipiche del territorio, in particolare la coltivazione dell’olivo e la produzione di olio di oliva biologico, la coltivazione della vite con produzione di vino rosso e vin santo, l’allevamento delle pecore, la coltivazione di antiche piante da frutto ed ortaggi, e, infine, la raccolta di erbe selvatiche tipiche. Nel contesto naturalistico del podere Biliottola società agricola Compturist volentieri accoglierà ospiti, amici e, in generale, persone del territorio”. E a questo proposito, oltre all’annuncio che tutta l’area sarà recintata per proteggere animali e coltivazioni, ci sono le indicazioni per ottenere il permesso di accedere attraverso la compilazione di un modulo di registrazione online.
Al primo punto del regolamento per i visitatori si afferma: “L’accesso al Parco è gratuito. L’unico requisito di accesso è l’amicizia e il rispetto del territorio, dell’ambiente e degli animali ospiti dell’area nonché della disciplina di cui al presente Regolamento e quella più genericamente dettata dal buon senso”. E al punto n.6: “Il Podere Biliotto è un oasi agricolo/naturalistica: sono pertanto richiesti comportamenti che non arrechino fastidio agli animali, di allevamento e selvatici, agli ospiti dell’agriturismo o pregiudizio agli spazi aperti, agli operai agricoli nel corso delle lavorazioni. In particolare è richiesto di non gridare e di utilizzare con moderazione cellulari e diffusori musicali. E’ severamente vietato danneggiare piante, animali e cose, e abbandonare rifiuti”.
“Si conferma che non c’è assolutamente altro rispetto ad un progetto agricolo, cioè olivi, pecore e vigne, e ad un progetto agrituristico sul medesimo tema – precisa Simone Montini, responsabile legale della Compturist – Il progetto agrituristico prevede la ristrutturazione dei tre casali secondo una filosofia di sostenibilità per la quale l’ospite potrà respirare la storia, le tipicità ed i sapori tipici del Chianti, come hanno fatto i proprietari, la famiglia Lisi, che da quasi 60 anni vive a Bagno a Ripoli. Le voci di campeggi pletorici in zona riguardano evidentemente progetti di altri. La filosofia del Podere Biliotto prevede solo pochi ospiti di elevata qualità. La recinzione serve solo a proteggere il pascolo, oltre che le attuali e future coltivazioni. E’ ferma volontà della società di non limitare l’ingresso a nessuno. A tale scopo attualmente vi sono cancelli provvisori che possono essere aperti e richiusi e, in futuro, vi saranno accessi anche più comodi per chiunque voglia godere delle bellezze della natura, rispettandole. Non sono invece ammesse automobili e moto”.