Una fusione tra Bagno a Ripoli e Firenze è la proposta shock che arriva dal Movimento dei Popolari Toscani Europei. A lanciarla sono il presidente Franco Banchi e Andrea Poli, membro del direttivo regionale, già consigliere comunale di Bagno a Ripoli. Lo scopo? Contare di più nei rapporti con le aziende dei servizi pubblici, come Publiacqua. Ed è proprio la lentezza dei lavori dell’azienda idrica all’Antella e i disagi per la popolazione, che ha stimolato la proposta.
“Si deve osservare che i ritardi nel completamento dei lavori in questione – afferma Poli – non sono imputabili soltanto all’intervento della Soprintendenza, né possono essere considerati un episodio isolato, né un disguido inevitabile, ma sono un effetto prevedibile delle dimensioni del Comune e del suo peso nelle società partecipate”.
“In sostanza – incalza l’ex consigliere comunale – il vero motivo del ritardo dei lavori è verosimilmente da attribuire alla quota di partecipazione a Publiacqua detenuta dal Comune di Bagno a Ripoli, quota che ammonta appena allo 0,019%. Da tale quota, risulta chiaro che Bagno a Ripoli non può pretendere da Publiacqua una tempestività nell’esecuzione dei lavori, quando il peso della sua partecipazione nella società è tanto esiguo. E che l’Amministrazione comunale abbia chiesto un maggiore impegno di Publiacqua nell’esecuzione dei lavori, e che questa abbia dichiarato la propria disponibilità, dimostra appunto che i lavori avrebbero effettivamente potuto essere più celeri fino dall’inizio”.
Banchi e Poli affrontano infine un nodo “politico” più generale sul quale annunciano prossime iniziative sull’intero territorio: “Sarebbe interesse dei cittadini dei Comuni più piccoli – notano gli esponenti del Pte – il loro accorpamento in Comuni più grandi, perché questi ultimi sono in grado di contare di più nelle decisioni delle società partecipate. Nel caso particolare, la fusione con Firenze di Bagno a Ripoli (fusione che di fatto è già operante a più livelli, non solo quello urbanistico) non è tema teorico e astratto, ma sarebbe interesse concreto dei cittadini ripolesi, per gli effetti e le ricadute positive che avrebbe nella gestione dei servizi erogati a loro favore. E altrettanto ovviamente varrebbe per tutti i Comuni della periferia fiorentina”.
25.000 abitanti non mi sembrano tanto pochi. Certamente la “fame di suolo” di Firenze verrebbe accontentata con ancoea maggior facilità. Mi pare che la grande città già faccia il suo anche grazie ad amministrazioni più che accondiscendenti. Ma non scherziamo.
Concordo in pieno, in più diventeremo la periferia della periferia.