Ha un sorriso panoramico Aida Angelica Rocio Chanwaiy, in mezzo alle piante e ai fiori del suo negozio, all’interno del cimitero di Ponte a Ema, nel quale potra continuare la propria attività ancora per diversi anni. Lo scorso febbraio le era arrivata la lettera di sfratto da parte della Confraternita del Santissimo Sacramento del Crocifisso di San Piero a Ema, che gestiva il cimitero e le attività connesse.
Era stata una vera mazzata per la fioraia che ha iniziato l’attività nel 2004. “Trovarsi senza lavoro a 60 anni e dover ricominciare da capo da un’altra parte è dura”, fu il suo sfogo accorato proprio su QuiAntella (vedi articolo).
Quella denuncia pubblica fece scattare la macchina della solidarietà. In pochi giorni alcuni clienti affezionati organizzarono una raccolta di firme per chiedere un ripensamento alla Confraternita. “Sono venuti in tantissimi a firmare – racconta ora, raggiante Aida Angelica – quasi 500 firme per un negozietto come il mio. C’è chi voleva fare uno striscione, altri un sit in di protesta. Sono stata circondata da un incredibile affetto da parte dei miei clienti, una cosa che non mi aspettavo e che mi ha commosso. Ringrazio tutti di cuore”.
La svolta è arrivata direttamente dalla Diocesi che ha deciso di prendere in mano direttamente la gestione del cimitero e dei suoi servizi. “Venerdì scorso manisgnor Marcello Caverni, vicario per gli affari economici della diocesi, che ringrazio per la disponibilità e l’appoggio – dice Aida Angelica – mi ha portato il nuovo contratto da firmare: sei anni più sei come recita la formula di affitto per i fondi commerciali. Ora mi sento più tranquilla”. E sorride di nuovo.