Sono stati gli alunni della V A della scuola Vittorino da Feltre di Ponte a Ema, i protagonisti delle celebrazioni della Liberazione a Bagno a Ripoli. Ben preparati dalle maestre Camilla e Rita, hanno intonato “La Libertà” di Giorgio Gaber e raccontato alcuni episodi della Resistenza accaduti a Ponte a Ema durante la guerra: dall’uccisione di sette paracadutisti, alla trasformazione in campo di prigionia di Villa La Selva.
Dopo la pausa di due anni a causa della pandemia, si è tornati a festeggiare il 25 aprile in presenza con la tradizionale manifestazione davanti alla scuola. Prima il corteo commemorativo per le strade di Ponte a Ema, accompagnato dalle note dalla Filarmonica Cherubini, e la deposizione delle corone ai cippi del territorio, poi la messa celebrata davanti alla scuola dal nuovo parroco, don Felix.
“Bagno a Ripoli sta con chi ha il diritto di difendersi -: ha detto il sindaco Francesco Casini – E tutti dobbiamo difendere il diritto alla libertà e all’autodeterminazione di un popolo. Ciò che è accaduto nel ventennio fascista lo stiamo rivivendo oggi in Ucraina. Ai bambini che ci fanno domande, dobbiamo rispondere senza incertezze nel condannare violenze e totalitarismi. A non voltarsi da un’altra parte ce lo insegnano proprio i partigiani”. Il sindaco ha ricordato l’impegno ad “adottare” un comune ucraino con aiuti per la ricostruzione.
La presidente del Quartiere 3, Serena Perini, rivolgendosi direttamente ai bambini presenti, ha detto: “Bisogna ringraziare chi ha imbracciato il fucile contro i nazi-fascisti e chi li ha aiutati a farlo”. Per l’Anpi è intervenuto Sergio Grazzini, presidente del Comitato unitario di Ponte a Ema, il quale ha ricordato tutti i caduti di Ponte a Ema durante la Resistenza: “I ragazzi devono sapere che la storia è qui, i partigiani combatterono per liberare le nuove generazioni dalla guerra”.
Una curiosità. Fra il pubblico presente è stato notato Tormento, rapper del gruppo Sottotono, attivo soprattutto negli anni Novanta e di recente ricostituito.