Alcune centinaia di mail contenenti solo lo slogan #WlaRedi, hanno affollato ieri la casella di posta del sindaco Francesco Casini. Era il mailbombing annunciato nei giorni scorsi dagli studenti della scuola secondaria di primo grado Redi, di Ponte a Niccheri, per richiamare l’attenzione dell’Amministrazione comunale sulla situazione dell’istituto. “Dico anche io W la Redi, ho ricevuto un po’ di messaggi che me l’hanno fatto entrare in testa”, ha detto ieri sera in Consiglio comunale il sindaco per sdrammatizzare.
Il “caso Redi” era il tema all’ordine del giorno. La scuola è da mesi un cantiere aperto con una problematica convivenza con l’attività didattica. Inoltre da novembre i lavori si sono fermati perché in corso d’opera sono emerse difformità nella struttura rispetto alle carte depositate al Genio civile è si è reso necessario fare un nuovo progetto e una nuva gara d’appalto. Fra il pubblico presenti insegnanti e genitori degli alunni della Redi con in prima fila la preside Maria Luisa Rainaldi, la sua vice Silvia Zuffanelli, la presidente del Consiglio di istituto Anna Maria Cuman.
A sollevare il problema, un’interrogazione della consigliera di Cittadinanza attiva, Sonia Redini, che ha tenuto una dura requisitoria nei confronti dell’Amministrazione comunale. “Insegnanti e studenti hanno pazientato fin troppo, convivendo con rumore e ristrettezza degli spazi – ha detto – Questo calvario per l’adeguamento sismico della scuola era necessario, ma c’è stata una sottovalutazione delle conseguenze. Ora il cantiere è fermo da mesi, il nuovo progetto è stato affidato solo il 28 febbraio scorso e l’iter per il nuovo appalto non è ancora concluso”.
Quindi le domande rivolte direttamente al sindaco: “Quale sarà il nuovo cronoprogramma dei lavori sul corpo est dell’edificio? Come verranno gestite la questione del rumore e delle polveri, in conseguenza delle lavorazioni? Quali i costi totali dell’intervento sull’intero edificio, per renderlo adeguato sismicamente? Se e quando verrà realizzata l’aula magna, promessa alla scuola?”. “In questa vicenda – ha concluso con tono accusatorio – Ho visto solo negligenza e sottovalutazione tecnica e politica. La Redi è ridotta come una scuola terremotata senza aver avuto il terremoto”.
Accuse rigettate dal sindaco, che ha tenuto più volte a sottolineare come tutti i passagi e le scelte compiute siano state concordate con le istituzioni scolastiche “in un dialogo continuo”. Ha ammesso i ritardi accumulati, ma li ha imputati agli errori tecnici del passato, alle carte non conformi sulle quali si era basato il progetto dell’intervento. “Si cerca il facile applauso – ha detto rivolto alla consigliera Redini – ma noi abbiamo investito 10 milioni sull’edilizia scolastica”. Casini ha, quindi, confermato che il nuovo progetto per l’intervento sul blocco est della scuola Redi sarà pronto entro la metà di marzo e che nella gara d’appalto verrà tenuto conto anche delle indicazioni sulla celerità del procedimento.
Il cronoprogramma dei lavori prevde che il cantiere riapra tra maggio e giugno, in accordo con la scuola per non danneggiare l’attività didattica, e che l’intervento sia concluso per l’inizio del prossimo anno scolastico. Complessivamente i lavori di adeguamento sismico, ala est, più ala ovest, che sarà interessata dai lavori nell’estate del 2020, verranno a costare 1.700.000 euro, quasi il doppio rispetto ai 900.000 euro preventivati, Andranno aggiunti i costi per adeguare il lato nord (nel 2021) non ancora quantificati. “Il progetto prevede una riqualificazione e un completo restyling della Redi – ha detto il sindaco – che diventarà una delle scuole più belle. Per quanto riguarda l’aula magna, faremo una proposta preliminare entro l’anno scolastico, che sottoporremo agli insegnanti. Sarà solo l’inizio di un percorso, perché andranno trovate le risorse finanziare per la costruzione”.