Pecore allo stato brado continuano a girovagare per i campi lungo via di Picille (nella zona collinare dell’Antella) brucando tutto ciò che capita a tiro (compreso negli orti e nelle aiuole vicino alle abitazioni). Ultimamente, però, si è aggiunto un altro fattore di disagio per gli abitanti e i proprietari dei terreni oggetto di pascolo “illecito”: il ritrovamento di alcuni cadaveri di pecora, probabilmente morte di malattia. Nei mesi scorsi un ovino morto e decapitato era stato trovato anche tra via dell’Affrico e via di Tavarnuzze. I cadaveri in putrefazione, vicini alle case, attirano mosche ed altri animali.
Situazione poco piacevole che gli abitanti hanno più volte segnalato alla Asl e alla Polizia municipale. Il problema, però, pare di difficile soluzione, perché le pecore sono in stato di abbandono e del loro proprietario non c’è più traccia.
Ecco cosa ha risposto la Asl chiamata in causa da QuiAntella: “La Asl ha funzioni di vigilanza e controllo, nel caso di animali produttori di alimenti, ai fini di sicurezza alimentare, delle modalità di detenzione per il benessere degli animali e comunque per la prevenzione delle malattie infettive trasmissibili presso gli allevamenti. Non ha la competenza sulla gestione di animali vaganti, come nel caso segnalato di invasione della carreggiata, né tantomeno ha le attrezzature per la cattura di questo tipo di animali, né questo rappresenta un compito istituzionale. Il caso segnalato è comunque ben noto: gli animali a suo tempo segnalati come fuggiti dal proprietario, non sono stati più recuperati, si sono inselvatichiti e il proprietario risulta irreperibile”.
Insomma, par di capire, le pecore fuggiasche sono ormai da considerare alla stregua di cinghiali e caprioli. Che a questo punto la competenza sia della Regione che ha la proprietà della fauna selvatica?