Il risultato delle primarie offre lo spunto per alcune considerazioni.
Il Pd, nonostante la crisi di credibilità della politica, è ancora una partito, l’unico, capace di mobilitare la gente. Quasi tremila persone ai seggi in una domenica piovosa sono un segnale socialmente confortante.
Il voto degli elettori ripolesi del Pd (e dintorni, alle primarie poteva votare qualsiasi cittadino) respinge la “discontinuità” proposta dal candidato Pestelli. Evidentemente il giudizio sull’operato del partito, che da sempre detiene la maggioranza assoluta in consiglio comunale, è tutto sommato positivo.
Tuttavia occorre tenere presente anche la consistente minoranza (quasi il 40 per cento) che, invece, a quella discontinuità puntava. Qualcosa più di un campanello d’allarme per gli equilibri interni.
Francesco Pignotti e Franco Pestelli hanno condotto una campagna elettorale responsabile nei confronti del proprio partito. Non vi sono stati attacchi sgangherati, né frecciatine velenose, come spesso accade anche fra compagni di partito.
Un comportamento leale e garbato in un confronto a distanza su temi e metodi. Non tutti i loro sostenitori si sono allineati, qualche commento fuori luogo e fuori tono sui social lo abbiamo letto.
Ora il Pd di Bagno a Ripoli è chiamato ad una operazione di cicatrizzazione politica non banale. I rancori, i permali, il livore esplosi dopo il passaggio del sindaco Casini a Italia Viva, che le primarie, grazie alla condotta dei due contendenti, non hanno acuito, ma ancora esistono, dovranno essere rapidamente disinnescati. Le ferite auto inferte, ricucite con l’abilità di un chirurgo plastico. Nasconderle sotto un velo di cipria presenterebbe un partito già prossimo alla disgregazione.
Tutto vero, per questo Italia viva si e tenuta alla larga da queste primarie a differenza della componente Pestelli che ha reclutato di tutto , per questo c’è stata una grande risposta della comunità
Caro compagno tu sei convinto e ne hai le prove che i renziani non siano andati alle primarie per votare Pignotti? Ti ricordo che la base degli iscritti PD di BaR si era espressa a maggioranza. per la corrente Pestelli-Schlein .Di cipria come scrive Matteini ne occorre un camion…Ma di fronte alla conferma del potere le divergenze si appianeranno all’interno del PD dei soliti noti. Ma gli elettori saranno d’accordo dopo questa ubriacatura di promesse? Daranno ancora fiducia a chi ha disatteso per anni le promesse elettorali?