Sul progetto del Parco di Ripoli, tra il giardino dei Ponti e Sorgane, si è scatenata una polemica politica tra il sindaco Francesco Casini e le opposizioni in consiglio comunale, in particolare la consigliera Sonia Redini di Cittadinanza attiva (vedi articolo). Il sindaco ha rivendicato il cambio di destinazione urbanistica da residenziale a parco, su quell’area; Redini ha sostenuto che, invece, la destinazione a verde era già prevista ed, anzi, imposta dalla Soprintendenza come contrappeso al Viola Park.
Cosa sta scritto negli atti lo abbiamo chiesto al vicesindaco e assessore all’urbanistica Paolo Frezzi che, essendo architetto, è anche un tecnico della materia, con l’impegno di risposte oggettive e verificabili.
“Sul piano tecnico, nelle tavole del Piano strutturale – afferma Frezzi – era fino a lunedì vigente, nella zona prospiciente via De Gasperi a Sorgane, una destinazione individuata come ‘principali aree di nuovo impianto per residenze e servizi’. Per precisione va detto che è una previsione molto vecchia e, come rimarcato anche dal sindaco, che non trova attuazione nel regolamento urbanistico adottato nel 2014 e approvato nel 2015. Oggi, inoltre, nell’area di via Bocci, accanto al cosiddetto corridoio ecologico, c’è una previsione di attrezzature di interesse pubblico. Nel 2012 quest’area era una delle localizzazioni contenute, insieme ad altre come la scuola ex Enel che oggi ospita la villa principale del Viola Park, nella manifestazione di interesse per la realizzazione di un polo scolastico potenzialmente in grado di raccogliere futuri ampliamenti scolastici pubblici e privati di Bagno a Ripoli”.
A cosa è servito il voto del Consiglio comunale?
“Con la decisione del Consiglio comunale di lunedì scorso si è dato continuità alla volontà politica dell’Amministrazione comunale di impedire ogni intervento edificatorio in quest’area, confermando, da ora in poi, la sola ed esclusiva destinazione ‘a verde’ del Parco di Ripoli”.
Escludere ogni tipo di inserimento edificatorio nell’area ora destinata a parco è stata volontà dell’Amministrazione comunale oppure una scelta imposta dalla Soprintendenza come contrappeso al Viola Park?
“Non è stata una imposizione della Soprintendenza, bensì una scelta dell’Amministrazione Comunale, come si evince dal verbale del tavolo tecnico della Conferenza dei servizi del 24 luglio. Del resto, vale la pena ricordarlo, la Soprintendenza non si occupa di pianificazione urbanistica, non ha tra i suoi ruoli quello di definire la destinazione urbanistica di un’area. Questo spetta al Consiglio comunale e, per certe aree, previo parere della Regione nell’ambito della conferenza di copianificazione. Come noto, alla Soprintendenza spettano invece pareri di tipo paesaggistico, culturale, storico, architettonico e artistico. Vero è che nell’ambito degli incontri che ci sono stati per la realizzazione del Viola Park, c’è stata una piena convergenza e condivisione tra Amministrazione comunale e Soprintendenza nell’individuare un ambito di pertinenza paesaggistico molto ampio intorno al capoluogo, in particolare dal Padule verso Rimaggio e Candeli. Tant’è che l’Amministrazione comunale sta portando avanti in queste aree dei progetti di natura agricola e di fruibilità del fiume”.
L’Amministrazione comunale, però, aveva previsto sull’area un intervento di natura turistica con camping e bungalow.
“Diciamo che c’era stata solo una ipotesi, ma mai una previsione di destinazione turistica connessa con il parco. L’Amministrazione comunale tra il 2017 e il 2018 ha bandito una manifestazione di interesse coinvolgendo cittadini, associazioni, imprenditori e varie realtà del territorio, invitandoli a fare delle proposte. Tra queste c’era l’idea della proprietà dell’area, di individuare un progetto di natura turistica“.
Però è un’idea che avete illustrato anche alla popolazione durante un incontro pubblico.
“L’Amministrazione l’ha correttamente valutata e discussa in Regione insieme ad altre proposte pervenute. In ogni caso, pur avendo ricevuto l’ok in copianificazione dalla Regione, durante il percorso partecipativo con la popolazione è stato deciso di non accogliere la previsione, tanto è vero che oggi stiamo invece discutendo solo del Parco. Quindi possiamo dire che non c’è mai stata una previsione in questo senso e possiamo affermare che non c’è mai stata la convinzione di accogliere questa idea, che è rimasta per l’appunto solo una proposta da parte del privato proprietario dell’area. Questo vale anche per altre ipotesi che, attraverso le decisioni dell’Amministrazione e del Consiglio comunale e attraverso i percorsi di partecipazione e le assemblee sono state discusse con i cittadini e non sono state accolte. Penso ad esempio all’ipotesi di glamping (camping di lusso ndr) nella zona di Rimaggio che non sarà realizzato perché parlando con la popolazione è stato convenuto che non fosse adatto per il territorio di Bagno a Ripoli”.
D’accordo con Frezzi su tutti i punti sollevati. Mi domando perchè sempre polemiche inutili. forse per visibilità politica,,???
Quindi negli strumenti urbanistici adottati nel 2014 e approvati nel 2015 non c’è nessun insediamento, come dice il buon Frezzo.
Perché quindi dire che li avete tolti se erano già tolti? Non conveniva dire al sindaco che non c’erano? Perché gli avete fatto credere che ci fossero?
È stato attratto in un tranello?
Negli atti pubblici anche Gandolfo dice che le previsioni turistiche, bungalow… “erano andate favorevolmente in copianificazione”, cioè sarebbero state fatte, avete quindi eliminato una VOSTRA scelta, non di altri.
La Sovraintendenza ha giudicato insufficienti le opere di compensazione, scritto nero su bianco, e vi ha costretto ad aumentare il verde e avete pensato di destinare ciò che era già previsto…
Spiace, Frezzo, che tu ti presti a queste cose… i documenti parlano chiaro