Potere al Popolo Bagno a Ripoli- Firenze Sud ha emesso una dura nota sull’organizzazione delle iniziative per lunedì 27 gennaio, Giorno della Memoria.
L’Amministrazione comunale ripolese, insieme a molte realtà associative del territorio, si è molto prodigata nell’organizzare le celebrazioni della Giornata della Memoria.
Leggendo il testo della legge N.211 del 20 luglio 2000 che ha istituito la Giornata della Memoria, si evince chiaramente la volontà del Legislatore (e non di Potere al Popolo) di ricordare tutte le vittime delle deportazioni nazifasciste nei campi di sterminio, accompagnando il ricordo ad una riflessione. Anzi, il primo: il ricordo dovrebbe esser (giustamente) fine alla seconda. Altrimenti che si ricorda a fare?
Qui no: non si parla di militari, partigiani, sinti e rom (verrà mai il giorno in cui il Porrajmos riceverà la stessa attenzione della Shoah?), omosessuali disabili, testimoni di Geova.
Ci si focalizza ossessivamente sulle sofferenze occorse agli ebrei per mano nazifascista.
Abbiamo le spalle larghe e non temiamo accuse di antisemitismo (pur dichiarandoci convintamente antisionisti): le sofferenze a cui sono andati incontro molti ebrei, anche ripolesi, ci stanno a cuore. Allo stesso tempo ci sta a cuore che questa giornata non diventi un’occasione di prostrazione dell’Amministrazione ripolese a consoli onorari e sgherri vari, del noto Stato genocida.
Vogliamo che la Memoria sia davvero uno strumento che imponga a tutto il nostro Popolo, Istituzioni in primis, di attivarsi fattivamente affinchè ciò che è avvenuto nel passato qui, ed avviene nel presente altrove, non avvenga più e anzi smetta di avvenire.
Iniziamo dal chiedere che sia annullato quel penoso atto, eredità della consiliatura precedente, che – senza alcun voto contrario nel Consiglio Comunale – certificava la solidarietà di Bagno a Ripoli col Popolo di Israele (che nel mentre era impegnato per mano delle proprie forze armate ed i coloni, già da due mesi in uno sterminio senza precedenti di innocenti in Palestina; spacciandolo per antiterrorismo e adducendo come alibi “il diritto di Israele a esistere e difendersi”).
Rinnoviamo inoltre la proposta di intitolare la piazza di Grassina, la frazione più popolosa di Bagno a Ripoli ai Martiri di Gaza.
Oltre a questi atti formali, ma estremamente importanti nel loro simbolismo, chiediamo un approccio più serio da parte delle istituzioni locali, circa un tema che tutto è fuorchè appannaggio del passato e materialmente non ripetibile nel presente.