Un’interrogazione, che si candida ad essere la più biecamente oscurantista mai presentata nella storia del consiglio comunale di Bagno a Ripoli, è stata depositata dal giovane esponente della Lega, Gregorio Martinelli, novello inquisitore.
Nel testo si chiede la disponibilità di sindaco e giunta “ad istituire la giornata del cattolico eterosessuale”. Per sostenere la sua richiesta Martinelli svela particolari scabrosi della sua adolescenza: “Il sottoscritto è stato più volte discriminato soprattutto in contesti artistici da persone omosessuali con commenti del tipo ‘i gay hanno più gusto’, ‘i gay sono più sensibili’. Ancora più grave – continua Martinelli in vena di outing e desideroso di vendetta – sono stato vittima di molestie sessuali da parte di omosessuali con avance che spesso si sono tradotte in palpate, commenti ed altri tipi di aggressioni che ai tempi ritenevo simpatici ma ripensandoci ledevano nel mio intimo le mie libertà”.
Il Martinelli-inquisitore boccia la legge contro l’omofobia che a suo avviso ha come unico scopo “favorire e incentivare l’omossessualità” e parla di “esaltazione di atteggiamenti che sono da condannare”. “Con l’avanzamento di questa ideologia – conclude Martinelli – arriveremo anche al punto di penalizzare tutta la categoria degli etorosessuali, soprattutto maschi”.
Garantisco che l’interrogazione è autentica, che non siamo su “Scherzi a parte”, che non è una parodia inventata dal “Vernacoliere” o il canovaccio di una gag da avanspettacolo. Il Martinelli-inquisitore ritiene convintamente, a sprezzo del ridicolo, che il problema sia la discriminazione degli eterosessuali cattolici (niente è dato sapere per quelli atei o di altre religioni) da parte degli omosessuali e non viceversa.
Immediate le reazioni da parte del sindaco Francesco Casini e del Pd di Bagno a Ripoli.
“Rabbrividisco alle parole del consigliere della Lega – scrive in un post sulla sua pagina Facebook il sindaco Casini -. Rabbrividisco quando dichiara che la legge contro l’omo e la transfobia ha come ‘unico scopo quello di incentivare e favorire l’omosessualità’, quando dice che le relazioni omosessuali sono ‘gravi depravazioni, quando definisce l’omosessualità ‘atteggiamenti’ che per lui sono da ‘condannare’ ma precisando (e per fortuna!) che ‘condannare non vuol dire punire’ (sic.) e quando arriva persino a sostenere che l’omofobia è qualcosa ‘che in realtà non esiste’. Una sequenza di deliri e luoghi comuni violenti, aberranti e pericolosi, che vanno oltre i limiti della ragione, utilizzati dal consigliere di Salvini per chiedere l’istituzione di una giornata dedicata a coloro che secondo lui sarebbero i ‘veri discriminati’, per di più ‘costantemente minacciati’, i cattolici eterossessuali. Da cattolico, dico che i veri valori del cattolicesimo non hanno niente a che vedere con questo vergognoso attacco all’omossessualità. Tra post sessisti contro le donne e visite a Predappio per omaggiare Mussolini, pensavamo qui in Toscana di aver visto tutto dai consiglieri della Lega. Ma evidentemente al peggio non c’è mai fine. Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Che si torni a parlare di supremazia della razza ariana? Salvini ce lo spieghi, perché manca solo questo nelle parole del suo consigliere. Lo dico da cattolico, lo dico da sindaco, lo dico da babbo di due bimbi che prima o dopo si troveranno ad affrontare il mondo là fuori: Bagno a Ripoli – come Firenze e la Toscana – sono e saranno sempre dalla parte dei diritti, dell’uguaglianza, della democrazia, di tutti i cittadini onesti e giusti qualunque sia il loro orientamento sessuale. Non smetteremo mai di lottare per affermare questi principi”.
Durissima la presa di posizione del gruppo consiliare del Pd che chiede a Martinelli di scusarsi e dimettersi: “L’interrogazione presentata dal consigliere comunale della Lega Gregorio Martinelli Da Silva ci colpisce profondamente e rappresenterebbe, se portata in consiglio comunale, un punto di non ritorno nel dibattito democratico assolutamente da evitare – sostiene il Pd ripolese -. Il testo rappresenta la negazione di ogni principio democratico, di libertà, uguaglianza, fratellanza e umanità e istiga, di fatto, alla discriminazione sessuale. Le parole usate dal consigliere Martinelli Da Silva sono lesive degli stessi valori che stanno alla base della nostra Costituzione. Nascondendosi dietro a una presunta tutela della eterosessualità, che non si capisce nemmeno cosa voglia dire, e difesa dei cristiani, si tenta di mettere in cattiva luce e impedire la sacrosanta difesa dei diritti umani. Ci auguriamo non soltanto che l’atto venga ritirato ma che da parte della Lega ci sia una netta e chiara presa di distanza dalle affermazioni di un suo rappresentante in consiglio comunale nonché un’immediata richiesta di scuse verso la comunità di Bagno a Ripoli che riteniamo venga offesa nella sua totalità nel momento in cui simili affermazioni, così gravi e offensive, vengono portate nel luogo democraticamente più alto quale il consiglio comunale. Infine, chiediamo le dimissioni immediate del consigliere Martinelli Da Silva poiché non è accettabile che un rappresentante del consiglio comunale, a prescindere dal colore politico, pronunci parole così gravi, violente e offensive”.
Critiche anche dai responsabili ripolesi di Forza Italia, Massimo Laschi e Giampaolo Bacicchi: “Pur ribadendo le motivazioni espresse dal partito a livello nazionale nelle sedi competenti sul ddl Zan, Forza Italia Bagno a ripoli esprime sconcerto per il testo della mozione Martinelli, auspicando un intervento degli amici Paola Frosali e Alberto Acanfora (gli altri due consiglieri della Lega ndr) per sollecitarne l’immediato ritiro”.
La proposta di Martinelli incassa la sconfessione addirittura dell’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi che al Tirreno dichiara: “Si tratta di una iniziativa che il consigliere ha portato avanti in totale autonomia senza mai essere stata concordata con il partito, che anzi aveva diffidato il soggetto dal presentare questa mozione. Le affermazioni contenute nel testo sono lontane anni luce dal nostro modo di concepire la società di oggi e non posso che prenderne le distanze. Oltretutto, in un momento così difficile per migliaia di famiglie italiane, che stanno facendo i conti con una crisi sociale ed economica senza precedenti a causa della pandemia, affrontare queste tematiche in un consiglio comunale è davvero sconveniente e quasi surreale. Sono convinta che il nostro partito prenderà opportuni provvedimenti nei confronti di questo consigliere”.
Martinelli da Silva ha ragione.
I cattolici, eterosessuali o no, sono talmente minoranza e talmente con le spalle al muro che il”partito” che si arroga la difesa dei valori dell’Occidente cristiano [risate in sottofondo] ha come segretario Matteo Salvini.
Ora, Matteo Salvini ha una poco invidiabile dimestichezza con i peccati capitali.
Non fa mistero della propria passione per la buona tavola ed è in visibile sovrappeso (gola).
E’ divorziato (lussuria).
Non è stato capace di laurearsi neppure in quindici anni, e si è definito “nullafacente” in tv a un’età in cui una persona timorata studia e lavora contemporaneamente (pigrizia).
Nell’estate del 2019, circondato da giovani donne poco vestite e consumando alcolici (in un locale su cui la gendarmeria ha avuto non poco da ridire) si è arrogato pieni poteri a fronte di un’assemblea legislativa che lo ha piantato in asso, andando avanti come se nulla fosse (superbia).
Il cattolicesimo è gerarchia e disciplina; extra ecclesiam nulla salus.
E se sono ridotti a schierare campioni di questo genere, i cattolici possono tranquillamente fare a meno dei nemici; se questi sono gli esempi che vengono dall’alto, figuriamoci di cosa non è capace la base del partito in ogni circostanza della vita pubblica e privata.