Domani, 9 agosto, sono due anni dalla morte di Alessandro Rosi, morto schiacciato da una trave alle acciaierie Arvedi di Cremona il 9 agosto 2019. Alessandro aveva 44 anni, una moglie, Paola Batignani, direttrice della Coop di Bagno a Ripoli, e un figlio, Giulio di 11 anni. Paola da quel momento ha inziato una battaglia per avere giustizia e per sensibilizzare tutti sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Domani a Donnini, in località Le Campiglie, frazione di Reggello, dove la coppia abitava, Paola ha organizzato una iniziativa in memoria di Alessandro con video, lettere, canzoni. “E la sera – dice – faremo volare tanti palloncini luminori. Aiutatemi tutti a ricordare cosa è successo il 9 agosto del 2019. Il luogo sarà ben visibile perché ci sarà un grande striscione”.
Questo il suo commovente ricordo del marito ucciso sul lavoro.
24 lunghi mesi, il tempo inesorabile procede veloce, ed io??? No, non procedo, sono ferma a quel maledetto 9 Agosto.
24 lunghi mesi dove mi chiedo tutti i giorni, perché?
24 lunghi mesi dove il senso di ingiustizia mi rende impossibile dormire.
24 lunghi mesi dove i pensieri sono così pesanti da rendermi sfinita a fine giornata.
24 lunghi mesi dove la paura che possa succedere qualcosa di imprevisto mi toglie il respiro.
24 lunghi mesi dove l obiettivo è resistere.
24 lunghi mesi dove cerco di essere tutti giorni migliore dei giorni appena trascorsi per l’infinito amore che provo per Giulio.
24 lunghi mesi dove il mio migliore amico è stato il vento, il silenzio, il buio, il sole… la natura tutta.
24 lunghi mesi dove la confusione, i sorrisi, i colori mi fanno tremendamente male al cuore.
In tutti questi 24 mesi non c’è stato giorno dove io non ti abbia supplicato di tornare da noi. Sì, ancora io sogno di vederti tornare da noi!!!
giusto e doveroso ricordare una persona morta sul lavoro ma tengo a sottolineare che questi palloncini luminosi quando ricadranno a terra provocheranno la morte di tanti animali selvatici oltre a contribuire al già gravissimo inquinamento che affligge il nostro pianeta.
sarebbe molto più etico commemorare questa persona senza causare altra morte