Quasi un’ora di coda per un adempimento amministrativo da due minuti è, purtroppo, da considerasi fisiologico per la nostra burocrazia. Che la sala d’attesa di un ospedale, fra l’altro in periodo Covid, sia piena di gente e senza neanche una finestra è invece difficile da accettare.
Succede all’Annunziata, palazzina degli uffici, piano primo. Ognuno con la propria pratica da sbrigare, ma tutte convergenti sulla stanza 16. Si arriva, si prende il numerino dal distributore sul quale un bel cartello pomposamente recita: “Per l’ufficio amministrativo prendere il numerino e attendere la chiamata in sala d’attesa”.
In realtà, solo grazie al passa parola si scopre che nessuno verrà a chiamarti. C’è una sorta di auto organizzazione empirica che, chi è già in coda da tempo, illustra ai nuovi arrivati. Si tratta di chiedere chi è il numero che ti precede e tenere d’occhio lui (o lei) per seguirne gli spostamenti e prenderne volta volta il posto.
Ognuno ha il suo riferimento. A me tocca una donna bionda dall’accento straniero. Io lo sono per una coppia di signore arrivate un attimo dopo di me. Nella sala d’attesa manca l’aria mentre le persone aumentano fino ad una quindicina. Alcune preferiscono attendere sul pianerottolo d’ingresso delle scale.
Ma questa è solo la pre-coda. Perchè a metà del lungo corridoio (pure questo senza arieggiamento), davanti alla porta della stanza 16, ci sono alcune sedie. Lì stazionano (due o tre) quelli in procinto di essere ammesi all’interno. “E’ entrato il 43, quello con la maglia gialla”, dice uno. “E la signora col passeggino è ancora in attesa?” chide un altro. “Sì – è la risposta – deve attendere ancora ad avviarsi”. Il tam tam fra le persone forse funziona meglio dei tabelloni luminosi, che peraltro qui non esistono.
Nella sala d’attesa la temperatura sale, il tasso di ossigeno scende, cosa fa il signor Covid (se presente) nessuno lo sa e, evidentemente, all’ospedale poco importa.
Se è a ricapita credo sia utile chiamare i carabinieri e illustrare la non applicazione delle norme anticovid.
Tutto vero, sperimentato di persona