Salvare dal cestino gli alimenti non distribuiti durante il pranzo a scuola e donarli a chi un pasto non può permetterselo. Le scuole di Bagno a Ripoli dichiarano guerra agli sprechi a tavola con due progetti, uno già in corso alla scuola “Marconi” di Grassina e l’altro ai nastri di partenza nel capoluogo ripolese alla scuola “E. Agnoletti”: iniziative nate dalla collaborazione tra gli istituti scolastici, Siaf spa, la società di ristorazione del Comune di Bagno a Ripoli che ogni giorno prepara il pasto a 1.800 scolari, e le sezioni locali della Caritas fiorentina.
Ieri, nella sala della chiesa della Pentecoste, quasi settecento persone si sono riunite per l’iniziativa benefica dal titolo “Recuperiamo perchè condividiamo” che aveva lo scopo di raccogliere i fondi per avviare il secondo progetto antisprechi. Una partecipazione superiore ad ogni aspettativa, che ha contribuito a raccogliere quasi cinquemila euro: una cifra che servirà ad acquistare un abbattitore di temperatura, necessario per una corretta conservazione degli alimenti. All’iniziativa, che si è aperta con un laboratorio di letture animate per bambini ed è proseguita con un buffet preparato da Siaf, hanno partecipato il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, il direttore della Caritas di Firenze Alessandro Martini, l’assessora comunale alla scuola Annalisa Massari, la dirigente dell’istituto “Mattei” Amalia Bergamasco, il presidente e il direttore di Siaf, Angelo Di Bella e Antonio Ciappi, don Andrea Faberi, gli insegnanti e tantissimi bambini con le loro famiglie. Presenti anche gli studenti della scuola media “F.Granacci” che, indossati i grembiuli, hanno curato il servizio buffet.
La giornata benefica è stata l’occasione per illustrare i risultati del progetto pilota contro gli sprechi alimentari nelle mense scolastiche del territorio ripolese, nato nel 2014 alla scuola elementare “Marconi” di Grassina su impulso di Siaf e di un gruppo di genitori, volontari della Caritas. Un progetto che oggi è in grado di fornire un pasto a oltre sessanta famiglie in difficoltà residenti sul territorio.
Il progetto coinvolge tutte le dodici classi della Marconi, per un totale di circa 270 alunni. Ogni giorno, di media, avanzano tre porzioni per classe, tra primi e secondi piatti. Una quantità esigua di per sé, che nel corso dell’anno scolastico 2016-2017 ha però consentito di ridistribuire circa 8.900 porzioni avanzate altrimenti non più riutilizzabili (una cifra in linea con gli anni precedenti). La raccolta dei pasti in eccedenza viene effettuata dagli operatori della Siaf ma anche dai genitori-volontari che a rotazione si impegnano in prima persona. Ad essere messi da parte, salvati dal cestino, per poi essere regalati alle famiglie in difficoltà, ovviamente sono gli alimenti che non sono stati sporzionati, rimasti dunque intatti nel loro contenitore: dopo che la loro temperatura è stata abbattuta, vengono etichettati con la descrizione degli ingredienti e la data di scadenza e conservati in frigorifero fino al sabato mattina, quando vengono distribuiti presso la sede della Caritas.
Oltre a questo, in tutte le sedi dell’Istituto “Caponnetto” vengono recuperati sia il pane avanzato che i frutti: nel corso dell’ultimo anno scolastico, solo per la Marconi, sono stati raccolti circa 3.000 pezzi di frutta e 270 chili di pane (per una media di un chilo di pane recuperato per ogni sede scolastica ogni settimana e 10 pezzi di frutta per scuola ogni settimana) che altrimenti sarebbero finiti nell’immondizia.
Le oltre sessanta famiglie che ricevono i pasti sono nuclei di tutte le etnie, tra cui spicca la presenza di molti italiani, con situazioni di difficoltà, sia economica che sociale, e per la gran parte con figli piccoli. I numeri sono destinati ad aumentare con l’avvio del progetto anche a Bagno a Ripoli.
“Si tratta di una iniziativa educativa di grandissima importanza – dicono il sindaco Francesco Casini e l’assessore Annalisa Massari –. Ai bambini innanzitutto si insegna a finire tutto quello che c’è nel piatto, pietanze che la nostra società di refezione prepara con ingredienti di filiera corta e qualità riconosciuta da Slow Food. Ma soprattutto a non sprecare ciò che avanza perché tutto può essere recuperato, in questo caso a beneficio di persone più fragili, in difficoltà economiche. Il progetto antisprechi, che durante l’anno scolastico è accompagnato da laboratori di cucina e incontri con le famiglie sul cibo, promuove quindi allo stesso tempo i principi di una alimentazione sana, della sostenibilità e della solidarietà. Alla scuola ‘E. Agnoletti’, dove ci sono insegnanti, genitori e alunni già molto motivati, per partire mancava solo l’abbattitore, ma con la grande risposta della cittadinanza all’iniziativa benefica, finalmente potrà essere acquistato e vale doppio! Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno partecipato e dato un contributo”.
“Si tratta di una bella iniziativa in cui la solidarietà – dice il direttore della Caritas fiorentina Alessandro Martini – nasce da un desiderio di sviluppo e cultura che sono un modo per arricchirci tutti, un progetto che passa attraverso le buone prassi e attraverso le buone persone che sanno stare insieme e mettere insieme tanti soggetti diversi con un desiderio condiviso di fare del bene. Un’esperienza di qualità, come di qualità sono i cibi donati ai poveri, che vorrei davvero esportare in altre zone e territori”.
“Questo progetto – aggiunge il direttore di Siaf spa Antonio Ciappi – è coerente con la visione di comunità del cibo che da sempre abbiamo in testa. Ed è reso possibile grazie a una comunità come quella ripolese che è veramente presente e risponde. Ieri quasi 700 persone hanno voluto dare un contributo, hanno partecipato tantissimi bambini e le loro famiglie. Si sente il cuore che c’è dietro a questa iniziativa”.
“Educazione alimentare, solidarietà, cura del bisogno e inclusione: sono temi importantissimi e grazie a questo progetto possiamo condividerli con i bambini – dice la dirigente dell’istituto scolastico “T.Mattei” Amalia Bergamasco -. La partecipazione di ieri sera è la dimostrazione di quanta passione ci mettano i nostri insegnanti, i piccoli alunni e tutti gli attori coinvolti nell’iniziativa. A tutti loro un grandissimo ringraziamento”.