E’ in stato di fermo per omicidio stradale il giovane sospettato di aver investito e ucciso Eloy Baca Eslava in via Brigate Partigiane, ieri all’alba, all’Antella, e di essere fuggito senza prestargli soccorso (vedi articolo). Si tratta di un 27enne marocchino che abita nella zona di San Polo in Chianti. Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia Oltrarno, della stazione di Grassina e dalla Polizia Municipale di Bagno a Ripoli, hanno permesso di raccogliere numerosi indizi a suo carico.
Ci sono, in particolare, le immagini delle telecamere a suffragare i sospetti. La telecamera dei giardini della Resistenza ha registrato il momento del tremendo impatto tra l’auto, che procedeva ad alta velocità nonostante il limite di 30 Km orari e la presenza di rallentatori, e il pedone, che stava attraversando via Brigate Partigiane per andare alla fermata dell’autobus. L’uomo è stato colpito in pieno dalla vettura e scaraventato sul lato della strada. Il conducente non si è neanche soffermato ed ha proseguito la sua corsa sperando di farla franca. Ma così non è stato.
I militari dell’Arma hanno ricostruito a ritroso, grazie alle telecamere comunali, il percorso sdell’auto investitrice giungendo fino al comune di Firenze dove la presenza di una telecamera con dispositivo di lettura targhe ha consentito di restringere il cerchio.
Acquisiti i dati di un soggetto in possesso di una vettura del tutto simile per tipologia di modello a quella ricercata, i Carabinieri si sono subito recati presso la sua abitazione, riscontrando la presenza dell’automezzo, una Fiat Punto seconda generazione, che presentava danni compatibili con l’urto avvenuto; in particolare la rottura del faro, dato indicativo in relazione ai frammenti di gruppo ottico rinvenuti sul luogo dell’incidente.
Il giovane è stato condotto presso la Compagnia Oltrarno per poter procedere a tutti gli accertamenti connessi e finalizzati a riscontrare gli elementi sino a quel momento acquisiti. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma il giovane, mentre stava rincasando, senza accorgersi della presenza del pedone in attraversamento, anche a causa dell’elevata velocità, lo avrebbe investito proseguendo la sua marcia senza accennare ad un rallentamento.
La Procura della Repubblica ha disposto il trasferimento dell’indiziato nel carcere di Sollicciano. Nei prossimi giorni sarà sottoposto ad interrogatorio da parte del Tribunale di Firenze, che deciderà sulla convalida del fermo e sull’eventuale applicazione di misure cautelari nei suoi confronti.
Stamani, sul luogo dell’investimento mortale, là dove Elia, così era conosciuta la vittima, ha perso la vita, alcune mani pietose hanno sistemato dei fiori in sua memoria.
Anche il sindaco Francesco Casini è tornato a commentare la tragedia, promettendo di stare vicino alla famiglia di Elia, alla moglie Iolanda e al figlio di otto anni: “Penso a questo babbo che la mattina esce di casa all’alba per andare al lavoro – scrive il sindaco sulla sua pagina Facebook -. Mentre attraversa la strada, viene preso in pieno da una macchina che va veloce nonostante le strisce pedonali e la zona 30. E viene lasciato lì a morire per terra, da solo, in una pozza di sangue. Quello che è accaduto ieri mattina all’Antella è terribile e inaccettabile. Fa rabbia e fa male, specie in una comunità unita come la nostra. I carabinieri e la polizia municipale fin da subito hanno passato al vaglio le telecamere di videosorveglianza e al momento c’è una persona oggetto di accertamento. Niente potrà risarcire una vita che se ne va così. Ma almeno la giustizia può e deve fare il suo corso e il responsabile dovrà rispondere delle sue azioni. È quello che ci auguriamo tutti. Il nostro pensiero più profondo alla famiglia di Eloy, a sua moglie e a suo figlio. Vi staremo vicino”.