Il prolungamento della linea 23 dell’Ataf, che diventerà operativo a giorni, appena chiusi i cantieri di Publiacqua su via Roma, era stato annunciato con grande enfasi dal sindaco Casini nelle scorse settimane. Era la riconquista di un servizio abolito alcuni anni fa con la soppressione del 33 e la sostituzione con la linea 8, che però aveva il capolinea ai Ponti. Ora invece anche le frazioni della Fonte (con la struttura turistico-ricettiva del Bigallo) e di Croce a Varliano tornano ad essere collegate al cetro di Firenze dal servizio pubblico.
Ma non tutti i cittadini sono d’accordo. Alcuni di loro, rappresentati dalla signora Marta Gori, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, hanno distribuito al sindaco e ai consiglieri una lettera nella quale si comunica la “ferma opposizione al progetto di portare il 23 a Croce a Varliano”. Secondo loro la scelta è stata fatta “senza verificare le reali ricadute sulla qualità della vita di tutta la popolazione del centro abitato” e sottolineano “i carichi di traffico che si verificheranno nel centro e nello stretto di Bagno a Ripoli” con il passaggio di 50 grandi autobus. Il problema sarebbe soprattutto nella strettoia di via Roma dove “si scambiano a mala pena due auto”. L’alternativa indicata è di incentivare il trasporto con bus leggeri come il 24.
La protesta di questi cittadini è stata raccolta, durante il dibattito sul trasporto pubblico locale, dalla consigliera di Cittadinanza attiva, Sonia Redini, che ne ha chiesto conto al sindaco, il quale ha risposto ricordando le proteste dei cittadini quando fu tagliata la linea 33 e le battaglie fatte per riportare un collegamento Ataf fino a Croce a Varliano. Un progetto mai messo in disparte, tanto che nell’ambito della ristrutturazione della piazza di Croce (nel novembre scorso), si decise di lasciare la vecchia fermata Ataf con pensilina, nell’ipotesi che potesse nuovamente tornare utile. Per quanto riguarda l’impatto sul traffico nel centro del capoluogo, il sindaco ha assicurato che ci sarà un monitoraggio eseguito dal gestore con verifiche da parte dell’Amministrazione comunale, che terrà conto anche delle segnalazioni dei cittadini.
Fantastico: quando hanno levato il 33 tutti protestavano perché non c’era più l’autobus diretto per Firenze da Croce; quando rimettono l’autobus a Croce, vi sono proteste perché ci sono troppi autobus.
Eppure, il transito di grossi autobus lungo la via Roma è stata una costante dagli anni ’70 fino al 2011, quando il 33 è stato sostituito dalla linea 8, e non mi risultano lamentele; la soppressione del 33 non è stata vista come una liberazione dal traffico, ma come la privazione di un servizio importante ed i bussini del 24 venivano considerati troppo piccoli.
Sarei curioso di sapere cosa pensavano allora i cittadini che ora protestano contro il 23 a Croce, peraltro chiesto a gran voce da altra parte della cittadinanza sin dal 2011.
E’ proprio vero contentare la gente è difficile, ma questa protesta mi sembra veramente fuori dal mondo. Mi piacerebbe sapere quanti sono i cittadini che non vogliono il servizio della linea 23. La Sig ra Consigliera probabilmente non usa il servizio pubblico ma l’auto propria, altrimenti non potrebbe contestare un servizio così importante come quello che a giorni entrerà in funzione, collegando direttamente tutto l’abitato della Croce a Varliano e dintorni con il centro della Città. Le criticità menzionate non reggono assolutamente in quanto la via Roma ha sempre tenuto e tiene al traffico leggero e pesante e 50 autobus al giorno di ultima generazione a basso impatto ambientale non creano certo tutti quei problemi enunciati.
Per quanto mi riguarda, un plauso all’amministrazione comunale per questa integrazione al servizio di pubblico trasporto, verso il quale son certo che la stragrande maggioranza dei cittadini le saranno grati.
Per carità, il miglioramento è indiscutibile, ma occorrerà verificare se il 23 si dimostrerà veramente efficiente o sconterà i problemi che affliggono quotidianamente le linee ATAF: ritardi, salti di corse e quant’altro.
Speriamo si arrivi presto ad un servizio ancora più efficiente (Jumbo bus o tram che sia), ma nel frattempo occorre battersi affinché gli autobus siano quanto più possibile protetti da corsie preferenziali, affinché anche il 23 costituisca un collegamento rapido ed efficiente che renda appetibile l’uso delle linee esistenti del tram.
Preciso infine che il dibattito consiliare sul trasporto pubblico si è avviato a seguito di una interrogazione della Consigliera Redini molto articolata e che toccava vari aspetti della questione trasporto pubblico; se interessa, è possibile ascoltare il dibattito sul sito del Comune di Bagno a Ripoli, dove sono disponibili le registrazioni audio delle riunioni del Consiglio.
L’auspicio che il servizio funzioni bene è scontato da parte di tutti. Purtroppo però anche il 23 per la Croce avrà da fare i conti col traffico. Quel traffico sostenuto soprattutto da chi preferisce l’auto propria al servizio pubblico, che vede quest’ultimo come un ingombro insopportabile.
A noi italiani ancora manca la cultura del servizio collettivo come invece esiste in altri paesi. Poi ci lamentiamo del traffico caotico, dell’eccessivo inquinamento e di tette le conseguenze che ne derivano. Insomma non abbiamo capito che la botte piena e la donna ubriaca è difficile averle.