Cancellata l’ipotesi che Villa Mondeggi possa essere divisa in appartamenti per privati. Nel Piano operativo del Comune di Bagno a Ripoli, in discussione in questi mesi, è stata modificata la previsione e inserito il vincolo di destinazione pubblica con esclusione di funzioni residenziali.
E’ la diretta conseguenza della decisione della Città Metropolitana di non procedere più alla vendita dello storico edificio, di coloniche e terreni facenti parte del patrimonio di Mondeggi, per puntare su un progetto pubblico sul quale sono previsti investimenti (40/50 milioni di euro) di fondi del Pnrr (vedi articolo).
Da settimane al progetto stanno lavorando alcuni funzionari della Città Metropolitana, i dipartimenti di Economia e Architettura dell’Università di Firenze e la Comunità di Mondeggi Bene Comune, che ha emesso una nota dove si indicano gli scopi della non semplice collaborazione tra istituzioni e chi, da quasi otto anni, occupa alcune coloniche e parte dei terreni.
Il progetto di fattibilità tecnico-economica dovrà essere pronto tassativamente entro il 16 marzo per poter concorrere al finanziamento dai fondi europei. In caso di esito positivo, avrebbe luogo la progettazione nel dettaglio.
“Il mandato di interazione che il team di tecnici ha ricevuto da Nardella rappresenta il primo interesse concreto a fronte di otto anni di silenzio – scrive Mondeggi bene comune -. Abbiamo quindi deciso di condividere le idee della nostra comunità allargata, legittimati dal sostegno di un territorio del quale Mbc si ritiene parte integrante. Agricoltura agroecologica, sostenibilità energetica, inclusione sociale, cura della persona, libera trasmissione dei saperi sono solo alcuni degli ambiti sui quali abbiamo lavorato concretamente in questi anni; il tutto racchiuso dal guscio poroso di ‘bene comune’, ovvero una forma innovativa di autogoverno partecipato e orizzontale della proprietà pubblica”.
“In questa corsa contro il tempo che ci sta obbligando a frequenze assembleari da capogiro, entusiasmo e timori annaspano scavalcandosi a vicenda – scrive ancora Mondeggi bene comune -. Se da un lato la privatizzazione del bene sembra definitivamente scongiurata, dall’altro, nonostante gli incontri con i progettisti, non esistono ancora garanzie formali circa il futuro che riguarda la nostra comunità. Il grande assente è la Città Metropolitana; dovrà essere quest’ultima infatti a chiarire gli aspetti che, nel turbinio delle scadenze, rimangono tuttora oscuri: gestione complessiva del bene, utilizzo delle risorse, modalità di accesso e molto altro ancora”.
Così conclude la nota pubblicata sulla pagina Fb della comunità: “A prescindere dagli scenari che si prospetteranno, ci sentiamo in dovere di esplicitare la nostra posizione: la Dichiarazione di Uso Civico rappresenta ancora il nostro punto di riferimento, nonché una strada praticabile – adesso come in passato – per eliminare la foglia di fico dell”illegalità’ dal corpo nudo dell’istituzione metropolitana. Di fatto, oggi Mondeggi è un bene comune e auspichiamo che tale rimanga; e non perché coloro che l’hanno sottratto al degrado e custodito per otto anni ne rivendicano la priorità di gestione su base di merito, bensì perché già adesso il processo inclusivo che si è dato è stato l’espressione di un intero territorio, non solo ripolese ma trasversalmente metropolitano”.