C’è nebbia sulla collina di via Romanelli, che sovrasta l’Antella, ma il meteo non c’entra. Il cantiere per la costruzione della terza corsia in quel tratto si è fermato. Il Comitato di controllo ha imposto lo stop a Societa Autostrade per dare tempo ai sensori messi nel terreno di verificare se ci sono movimenti sospetti. L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi da alcuni abitanti delle abitazioni sul fronte dei cantieri, che avevano denunciato comparsa di crepe nei muri, vetri incrinati, cancelli fuori asse (leggi articolo su QuiAntella). Il Comune aveva predisposto un sopralluogo e inviato una relazione al Comitato di controllo. Nel frattempo aveva cercato, inutilmente, di tranquillizzare gli abitanti sostenendo che non c’erano problemi di carattere geologico. In sostanza gli eventuali danni alle abitazioni sarebbero derivati dalle lavorazioni in corso e non da uno smottamento.
Nel frattempo, però, i lavori si erano fermati. Precauzione? No, aveva specificato il Comune, la sosta è necessaria per lavori di Publiacqua. Ma dopo un paio di giorni è arrivato lo stop ufficiale dal Comitato di controllo. Per un mese ruspe e trivelle dovranno lasciare spazio alle rilevazioni di inclinometri e peziometri ficcati nel terreno per coglierne eventuali capricci.
Di tutto questo, però, nessuno ha informato i cittadini. Per giorni si sono rincorse le voce più disparate. Ancora oggi della chiusura provvisoria del cantiere nel tratto di via Romanelli e dei motivi che hanno portato a questa decisione non è stato fatto alcun comunicato né da Autostrade, né dall’Amministrazione comunale. Niente compare sul sito del Comune, tanto meno in quello del Comitato di controllo che dovrebbe essere periodicamente aggiornato sull’evoluzione dei lavori.
Ecco la nebbia, non meteorologica ma informativa. Il problema non sono i lavori per la terza corsia ma la cortina fumogena che improvvisamente li avvolge ogniqualvolta si verifica un problema. L’importante è minimizzare, tranquillizzare, scaricare le eventuali responsabilità. E, soprattutto, tenere bassa, anzi bassissima, l’attenzione dei cittadini, compresi quelli direttamente interessati. “Gli abitanti hanno fatto la segnalazione al Comune, che ha subito provveduto a fare un rapporto al Comitato di controllo, che ha bloccato in via cautelativa i lavori: significa che il meccanismo di sorveglianza funziona, che su territorio vigila un organismo di garanzia e che noi stiamo col fiato sul collo ad Autostrade”, si vanta il sindaco Casini.
Ed è vero. Ma è un diritto dei cittadini dell’Antella di essere informati puntualmente e con tutti i mezzi a disposizione su cosa sta succedendo a due passi dalle loro case. E su questo aspetto il deficit è evidente. Cosa accadrà se i sensori dovessero dare un responso di allarme? “Il progetto andrà stravolto, la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto”, risponde il sindaco. Bene, perchè non comunicarlo ufficialmente, allora? Perché non coinvolgere Autostrade in una iniziativa pubblica per un punto della situazione (e non solo su via Romanelli). Da quando, la scorsa primavera, si è dimessa la Commissione speciale terza corsia (ancora da rimpiazzare nonostate tutti ne sottolineassero, a parole, l’utilità) un velo di nebbia si è alzato sui cantieri. Non si vede, si intravede. Non si sa, si suppone. Le voci hanno sostituito gli atti. La trasparenza ha bisogno di un po’ di Vetril.