“Né felici, né contenti ma responsabili”: è questa, in estrema sintesi, la posizione dei gruppi di minoranza in consiglio comunale (Fratelli d’Italia, Cittadinanza attiva, Bagno a Ripoli Futura) sulla conclusione del “caso commissioni” (vedi articolo).
I tre gruppi hanno sottoscritto questo documento unitario:
Le elezioni amministrative hanno dato al governo di Bagno a Ripoli una maggioranza capace di
operare in Consiglio Comunale, senza timore di essere ostacolata dall’opposizione.
È in un contesto del genere che dovrebbero maggiormente emergere i ruoli di garanzia, assegnati per regolamento o correttezza istituzionale all’opposizione, con lo scopo di tutelare trasparenza e
contraddittorio, come avviene appunto nelle democrazie mature.
Dalle premesse dei primi Consigli comunali è chiaro che c’è, invece, un’intenzione diversa.
Le elezioni dei Presidenti delle Commissioni l’hanno fatta emergere con chiarezza: lo avevamo denunciato al Consiglio del 23 luglio scorso, quando avevamo detto che era stato deciso di escludere la minoranza dalla presidenza delle commissioni cruciali per i prossimi anni di governo, come la Commissione Urbanistica e Lavori pubblici (2a) e la Commissione Scuola, Salute, Cultura, Interventi sociali (3a). Ed avevamo perciò dichiarato che, se non ci fossero stati cambi di rotta, la maggioranza poteva tenersi le presidenze di tutte le commissioni.
Le votazioni, che si sono svolte la scorsa settimana, hanno visto alla fine questo quadro: i Presidenti delle Commissioni 1a e 2a sono consiglieri di maggioranza e quelli di 3a e 4a espressione delle forze di minoranza (Deidda, di Cittadinanza Attiva, alla 3a, in alternanza con il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia nella seconda metà della consiliatura, e Cellini, di Bagno a Ripoli Futura, alla 4a).
Ci teniamo a sottolineare che l’accordo tra le minoranze è stato trovato non sulla base dei voti ricevuti o del numero dei consiglieri, ma nella valutazione delle competenze di ciascun componente in relazione alle materie di pertinenza delle Commissioni.
Ed ha voluto essere un segno di responsabilità per non frenare le attività delle Commissioni che, da regolamento, devono essere assegnate per il 50% a presidenti espressione delle minoranze. Prova di responsabilità che non significa rinuncia a far valere le prerogative e le garanzie che l’ordinamento giuridico pone a presidio delle istituzioni democratiche. Funzioni di garanzia e di controllo, che la dialettica democratica affida alle minoranze, ma che, nella sconsiderata visione della maggioranza consiliare di Bagno a Ripoli, servirebbero a meglio “realizzare il programma del Sindaco”!
Finché circolano in Consiglio queste idee bislacche non si può essere né ‘felici’, né ‘contenti’.
Non è invece andato in porto uno “scambio” proposto dalla consigliera Cellini a FdI: in cambio del posto nella Commissione 2, avrebbe ceduto la presidenza della Commissione 4 alla consigliera Giannini. Fratelli d’Italia ha, però, preferito rinunciare alla presidenza della Commissione 4, e mantenere il seggio in Commissione 2, in considerazione dell’importanza dei temi di competenza.