Coniugare la comodità della lista della spesa online, con l’acquisto di prodotti di filiera corta. Fondere la globalizzazione di internet, con il rapporto col contadino (o l’allevatore). E’ lo scopo dell'”Alveare che dice Sì”, inaugurato ieri, sabato 18 febbraio, presso l’azienda agricola e di giardinaggio Alpha Giardini, in via di Rosano, all’altezza delle Gualchiere di Remole.
E’ un nuovo modo (ben sperimentato all’estero ma anche in altre zone della Toscana, che approda a Bagno a Ripoli) per promuovere e permettere a tutti di acquistare prodotti locali direttamente dai produttori.
Tramite la piattaforma www.alvearechedicesi.it, chiunque può fare la propria spesa direttamente dai piccoli produttori del territorio e ritirarla una volta a settimana, il giovedì. L’obiettivo è sostenere l’economia locale e il consumo di prodotti freschi, genuini e a chilometro zero.
A lanciarsi in questa avventura è Stefano Bencini, 31 anni, diplomato al Volta indirizzo matematico-informatico, che, a dispetto della sua formazione scolastica, è stato “folgorato” dal rapporto con la natura. Prima la creazione dell’azienda florovivaistica Alpha Giardini, poi l’Orto di Alpha giardini (cinque ettari di terreni coltivati con un punto vendita direttamente in mezzo ai campi), ora l’esperienza dell’alveare. L’azienda dà lavoro ad una diecina di persone.
A questo link è possibile vedere tutti i prodotti disponibili nell’Alveare di Bagno a Ripoli. Il luogo che ospiterà la distribuzione settimanale della spesa è L’Orto di Alpha Giardini, dove ogni giovedì (dalle 17.30) Ilaria accoglierà i membri dell’Alveare insieme ai produttori. Sono già 15 le piccole aziende locali che si sono iscritte all’Alveare, proponendo un’offerta di prodotti molto varia: frutta, verdura, carne, formaggi e uova, pane casereccio. Non mancano prodotti come birre, cioccolate, marmellate, succhi e confetture.I produttori associati sono stati selezionati nel pieno rispetto del chilometro zero: distano in media 30 km dall’Alveare.
L’Alveare che dice sì! è un’azienda nata nel 2015 con base a Torino e Milano. Il progetto ha avuto origine in Francia nel 2011 col nome di “La Ruche qui dit Oui”, e ad oggi è presente anche in Belgio, Olanda, Germania e Spagna. In Italia sono già sorti oltre 230 Alveari su tutto il territorio nazionale.