I bambini che lunedì 16 entreranno alla scuola elementare Michelet, all’Antella, non si accorgeranno di niente: il giardino li accoglierà così come li aveva salutati alla fine dello socrso anno scolastico. In realtà ci sono tre alberi nuovi che hanno preso il posto di altrettanti morti e sostituiti ieri, mercoledì 11 settembre. Un normale avvicendamento? Non proprio. Le tre betulle morte erano state piantate solo da qualche mese (il giardino è stato inaugurato nel novembre scorso). A luglio QuiAntella aveva denunciato carenze nell’irrigazione del giardino (vedi articolo) che aveva reso spelacchiato il prato e messo in sofferenza i giovani alberi.
Sofferenza che, noostante il Comune sia corso ai ripari, evidentemente non è stata superata. Tre betulle sono morte. Secondo la relazione dell’agronomo all’assessore all’ambiente Enrico Minelli, la causa del decesso delle piante non è da attribuire alla mancata innaffiatura ma all’attacco dei tarli. Ipotesi che lascia scettici alcuni esperti, i quali comunque fanno notare che un albero in sofferenza per mancanza di acqua è pià facilmente attaccabile dai parassiti. Qundi quanto meno una concausa.
“Certo se si mettono le betulle a Firenze, come si può pretendere che non ardano vive alla prima vampata di calore – commentò a luglio il professor Francesco Ferrini, ordinario di arboricoltura e presidente della Scuola agraria dell’Università di Firenze, uno dei massimi esperti mondiali del settore – Io ce l’ho con chi le ha fatte piantare e non ha pensato che occorreva essere lì con l’acqua tutti i giorni”.
Il neoassessore alla scuola Francesco Pignotti ha subito disposto la sostituzione degli alberi morti con nuove piante, in modo da offrire a bambini e genitori un’immagine ridente del giardino. Tuttavia sarebbe opportuno sapere se vi sono responsabilità oggettive nella scelta, errata (come sostiene il professor Ferrini), delle betulle e nella cattiva irrigazione delle piante che le ha portate a seccarsi rapidamente. Va ricordato che anche nella scelta degli alberi per la nuova piazza di Croce a Varliano c’erano stati dei problemi con i mandorli appena piantati (e bocciati dal professor Ferrini) sostituiti in fretta e furia con i peri. Siamo di fronte ad un bis?