Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata), verrebbe voglia di ricorrere alle parole di Tito Livio per la vicenda di Mondeggi. Al dibattito, abbastanza sterile, tra la commissione consiliare di Bagno e Ripoli presieduta da Andrea Bencini, il sindaco Casini, l’assessore Frezzi e la consigliera della Città metropolitana Benedetta Albanese, responsabile del patrimonio, si contrappone la tre giorni di Mondeggi bene comune, organizzata da domani 26 giugno a domenica nella colonica occupata a Cuculia, pubblicizzata con “spot” affidati ad auto con megafono che percorrono le vie del Comune come ai tempi dell’arrotino.
Dalla commissione sono emerse tre certezze: 1) La Città metropolitana vuole vendere Mondeggi il prima possibile perché non si tratta di una proprietà in linea con l’attività dell’ente e per evitare il dilatarsi del “buco” già oggi oltre il milione di euro; 2) Il Comune vuole evitare la frammentazione dei terreni e vorrebbe un progetto imprenditoriale privato di cui, però, finora non c’è traccia; 3) Entrambi vorrebbero tirare nella trattativa la Regione, ricordandone le specifiche competenze in materia di agricoltura. E il rapporto con gli occupanti abusivi che stanno allargando ogni giorni di più il loro raggio d’azione e le loro attività, annettendo nuovi terreni (vedi articolo precedente)? Né Città metropolitana, né Comune di Bagno a Ripoli sentono l’urgenza di uno sgombero, temono però che il fenomeno si consolidi. Così ognuno cerca di addossare all’altro il compito di fare il primo passo nei confronti dei “mondeggini fuorilegge”. Tocca a voi che siete l’ente direttamente a contatto con la popolazione e il territorio, ha sostenuto con eloquio brillante e tesi argomentante (non a caso è avvocata), la consigliera Albanese. No, tocca a voi che siete i proprietari del bene occupato, ha replicato il sindaco Casini.
Come se ne esce? La consigliera Albanese ha promesso di organizzare entro luglio una riunione a cui oltre alla Città metropolitana e al Comune di Bagno a Ripoli sarà invitata la Regione. Lo scopo è di ideare per Mondeggi una soluzione che “non intacchi la tradizione e la storia del territorio” e che punti ad una “ruralità polifunzionale” come vorrebbe il Comune. Nel frattempo andrà avanti la procedura per la vendita di alcuni terreni marginali. Il ricavato servirà a ridurre l’esposizione bancaria e ad evitare che qualche creditore possa avviare un’esecuzione immobiliare, forzando la vendita di parti pregiate dei 172 ettari del complesso.
E il comitato di Mondeggi? “Non possiamo parlare con chi occupa abusivamente e non ha alcun titolo – ha precisato Albanese – Dobbiamo portare avanti un processo nella legalità. Va invertita la rotta da parte degli occupanti. Comunque sarà il Comune di Bagno a Ripoli, che è portatore di sensibilità e interessi del territorio, a decidere come interfacciarsi col comitato. Il mio interlocutore sono solo soggetti istituzionali”. La riunione si è chiusa con sindaco e consigliera che si rinfacciavano, garbatamente, di non portare soluzioni.
La tre giorni di “Mondeggi bene comune” può iniziare senza patemi.
forse bisognerebbe davvero che la proprietà si mettesse a sedere e dicesse chiaramente quali sono le sue intenzioni; è chiaro che tutto è, ora, difficile. Una gestione molto, molto discutibile della Provincia (Renzi e Balducci) consegna alla comunità un cerino acceso. Ci vuole una soluzione difficile ma realistica: la città metropolitana deve vendere per fare cassa, il territorio non può perdere tutto. In ogni caso si deve fare, prima fare bene ma anche velocemente. Però PRIMA fare bene, senza prove di forza o di ignavia