Il grande murale che decora la parete del capannone accanto alla colonica Cuculia, a Mondeggi, è ormai parte integrante del panorama. Arrivando dalla strada ce lo troviamo di fronte a catturare lo sguardo al pari dello straordinario panorama delle colline.
Fu realizzato nel novembre del 2019 da Blu, pseudonimo di un artistra di strada a livello internazionale, considerato da molti il Bansky italiano. I suoi murales si trovano in molti paesi europei e dell’America Latina. Blu, che tiene accurantamente riservata la sua reale identità, lavorò per circa un mese a Cuculia (vedi articolo).
Ora il murale sembra destinato alla distruzione. A gennaio apriranno i cantieri del progetto per la rigenerazione della tenuta di Mondeggi e il primo intervento sarà la demolizione del capannone di cui è prevista la ricostruzione, di minore altezza, a alcuni metri di distanza.
L’opera non è tutelata dalla Soprintendenza: troppo recente (occorre un’anzianità di almeno 70 anni) e con l’autore giovane e vivente. Impossibile staccare il murale per trasferirlo altrove. Non sarebbe d’accordo neanche il suo autore. Per definizione le opere di street art sono destinate a subire l’usura del tempo e degli agenti atmosferici, fino anche alla dissoluzione. Tuttavia in questo caso la fine del murale sarebbe sancita dall’opera delle ruspe. E sarebbe un peccato. C’è modo di trovare una soluzione?
Il disegno, realizzato per la comunità di Mondeggi bene comune, è diviso in due parti e ricorda vagamente il simbolo del Tao cinese. A destra una piccola area di verde assediata da traffico, tangenziali, palazzi, ciminiere, ruspe che abbattono i pochi alberi rimasti intorno, bare che entrano in una chiesa. Sul lato sinistro del murale c’è invece una grande distesa verde di alberi, fiori, frutti, animali che circonda una fattoria, c’è anche il forno per fare il pane. Sembra di riconoscervi proprio la colonica occupata dalla comunità di Mondeggi bene comune da quasi dieci anni.
Murales compaiono anche sulle altre pareti del capannone, ma indubbiamente l’opera di Blu è quella più simbolica del luogo e dell’esperinza maturata da chi vi abita.
Speriamo si possa trovare una soluzione per conservarlo.
A ben vedere, riflette le due visioni di governo del territorio: il mal governo di chi assedia il verde con cemento e asfalto (vedi amministrazione Casini) e il buon governo di chi vede nella agricoltura e nel mantenimento del verde una risorsa preziosa per un futuro migliore (che non è immobilismo e riportare la storia indietro, come pensa qualcuno).
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