Dopo il pattugliamento di sorveglianza, affidato alla Sicuritalia, la Città Metropolitana ha fatto un’altra mossa a difesa del patrimonio di Mondeggi e anche per tutelarsi da eventuali responsabilità. Da alcuni giorni le coloniche abbandonate sono protette da recinti di pali e reti che impediscono l’accesso.
I recinti sono stati innalzati intorno alle tre coloniche non occupate da Mondeggi bene comune: Cerreto, Rucciano e Pulizzano e a due fienili.
Lo scopo è evitare nuove intrusioni, anche casuali, soprattutto nelle coloniche Cerreto e Rucciano che sono pericolanti ed entrarvi, anche per curiosità, può essere rischioso. Nessuna recinzione, invece, per la cisterna dell’acqua e per il piccolo oratorio dedicato a San Vincenzo Ferreri, protettore delle campagne.
Una robusta rete in ferro ha sostituito quelle da pollaio, che erano state divelte, in coincidenza di un paio di brecce nel muro di cinta che circonda la Villa di Mondeggi sulla quale si concentra l’attività di sorveglianza dei vigilantes privati di Securitalia.
All’interno della recinzione posta intorno alla colonica Cerreto c’è anche il piccolo annesso col tetto sfondato, da anni trasformato in una discarica di materiali pericolosi a cominciare da alcuni manufatti in eternit (vedi articolo). Situazione già denunciata più volte da QuiAntella, anche al Comune di Bagno a Ripoli, che al momento non ha trovato soluzione.
Mondeggi andava protetta si, ma prima
Andava protetta da quegli amministratori che, eufemisticamente, potremmo definire incapaci ma in realtà assolutamente capaci di dilapidare il patrimonio pubblico
Meno male che poi non ne risponde mai nessuno altrimenti gli girerebbero (poi) le palle, invece sono i nostri coglioni a girare