Non vi sarà alcun concorso internazionale di idee per un progetto che rilanci il patrimonio agricolo e immobiliare di Mondeggi. L’annuncio fatto lo scorso luglio dal sindaco metropolitano Dario Nardella, sull’esempio di quanto messo in campo per lo stadio Franchi, non ha avuto seguito. Almeno non nei termini prefigurati in occasione della conferenza stampa nella quale fu comunicata la decisione di non procedere più alla vendita dell’ex azienda agricola.
“Abbiamo deciso, subito dopo la pausa estiva, a settembre, di lanciare un concorso di idee – dichiarò Nardella, accompagnato dal sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, il 22 luglio scorso -.Un concorso internazionale che abbia come presupposto elementi qualificanti che abbiamo deciso di valorizzare per Mondeggi: l’attenzione all’ambiente, l’innovazione nella tutela e valorizzazione del patrimonio arboreo agricolo, attività sociali, culturali, formative a vantaggio del territorio locale e metropolitano. Un progetto pubblico, pensato per la comunità”.
In realtà il “Progetto Mondeggi” è rimasto in letargo per alcuni mesi e solo di recente la Città Metropolitana si è messa al lavoro. Il progetto non sarà frutto di suggerimenti internazionali ma del lavoro di due dirigenti della Città Metropolitana, il direttore generale Giacomo Parenti e la dirigente del dipartimento territoriale e patrimonio Cecilia Tosi, coadiuvati dai dipartimenti di Economia e Architettura dell’Università di Firenze. Nei prossimiì giorni vi saranno anche alcuni incontri con i rappresentati della comunità di Mondeggi bene comune, che da sette anni occupa alcune delle coloniche e coltiva buona parte del circa 170 ettari di terreni agricoli.
Lo scopo principale è presentare un progetto di fattibilità, nelle sue linee generali, che soddisfi i requisiti previsti dal Pnrr dal quale dovrebbero arrivare 25 milioni di euro dei 150 riservati alla Città Metropolitana di Firenze. C’è però da rispettare la scadenza del 16 marzo entro la quale la progettazione deve essere ultimata e presentata. Il concorso di idee, questa la linea che è stata decisa, magari si farà successivamente, per migliorare il progetto presentato.
Le indicazioni su cui stanno lavorando i tecnici della Città Metropolitana sono abbastanza generiche: recupero del patrimonio storico costituito soprattutto dalla villa, utilizzo delle coloniche per progetti di socialità, valorizzazione dei terreni agricoli a fini sociali. Verrebbero quindi prese in considerazione e sviluppate alcune delle esperienze avviate in questi anni dalla comunità di Mondeggi. Sarebbe anche un modo per far rientrare l’occupazione abusiva nel campo della legalità.
Intanto anche i mondeggini si interrogano sui criteri del progetto. Proprio ieri nella colonica chiamata Cuculia (la prima ad essere occupata quasi otto anni fa) si è tenuta l’assemblea del comitato Mondeggi bene comune per decidere quali sono i “paletti” su cui non transigere e quali le rinunce possibili, insomma mettere a punto le linee del confronto – trattativa con la Città Metropolitana.