Procede l’iter per avviare i lavori di recupero della tenuta di Mondeggi (villa, coloniche, giardino, terreni). Nella seduta di ieri il Consiglio comunale di Bagno a Ripoli ha approvato il “Progetto di Rigenerazione territoriale della tenuta di Mondeggi in Variante al Ruc”. Praticamente un adempimento tecnico per rendere conforme il progetto alle attuali norme urbanistiche comunali.
Nei giorni scorsi la Città Metropolitana (proprietaria dei beni) aveva predisposto il bando, suddiviso in cinque lotti, per le imprese interessate allo svolgimento dei lavori (vedi articolo).
L’intenzione è di aprire i cantieri entro l’estate. Ma se è chiaro che il progetto di ristrutturazione interesserà immobili e territorio, ancora nebulose sono le “finalità sociali” che il progetto dovrà avere per essere in linea alle richieste del Pnrr, che con 52 milioni finanzia l’operazione.
Il vicesindaco Frezzi ha ribadito in consiglio comunale che la destinazione di Mondeggi resta agricola o agrituristica.
Ma si può fare un intervento di ristrutturazione delle case coloniche e della villa senza sapere la funzione che avranno? “Gli interventi sono necessari perché in alcuni immobili sono crollati i solai – ha precisato Frezzi – Il Pnrr finanzia la ristrutturazione, non possiamo perdere questi soldi. Poi vedremo a quali funzioni destinare gli immobili. Noi, come Comune di Bagno a Ripoli, in questo momento siamo più spettatori che attori”.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una serie di invasi per la raccolta dell’acqua in modo da servire le necessità della tenuta e contribuire alla sicurezza idraulica della zona (soprattutto Scolivigne). In questo quadro, sarà recuperata l’antica cisterna medicea che si trova lungo via di Mondeggi.
Il prossimo 6 giugno si terrà una riunione della Commissione agricoltura del consiglio comunale con la partecipazione dei tecnici della Città metropolitana e in quell’occasione forse sapremo qualcosa di più del destino di Mondeggi.
Cosa accadrà alla comunità di Mondeggi bene comune durante i cantieri? Certamente dovranno lasciare le coloniche occupate: Cuculia, Sollicciano, Conte Ranieri. Proprio in queste settimane sono in corso contatti con i tecnici della Città metropolitana per trovare una soluzione. “Era stata avanzata l’ipotesi di utilizzare dei container come abitazione provvisoria durante i lavori – ammette Frezzi – ma i nostri uffici tecnici hanno detto che non è un’ipotesi praticabile. Su quei terreni si possono installare solo container a servizio dei cantieri, non per residenze anche se provvisorie”. Pare, però, che la Città metropolitana abbia un’altra soluzione. Vedremo quale.