La recinzione intorno ad una delle coloniche pericolanti di Mondeggi trasformata in supporto per le opere di 14 artisti. L’esposizione allestita da “Mondeggi Arte” è stata presentata e spiegata ieri (sabato 19 marzo) dalle 15 alle 18. Ogni installazione ha avuto il suo momento di attenzione con illustrazione di “messaggio” e materiali usati (tutti naturali), con sottolineatura musicale (largo spazio all’improvvisazione).
Numerosi i curiosi che sono arrivati alle coloniche Sollicciano e Rucciano per vedere questa singolare esposizione artistica all’aria aperta tutt’ora visitabile.
Installazioni site specific
Piero Mascaro: “Tarantula”. Legno e filo di alluminio.
Maria Cristina Biagiotti: “Mandala” della rinascita. Vita/Vite”. Dalla potatura delle viti rinasce una nuova vita, tralcio dopo tralcio, un cerchio, un Mandàla. Simbolo di una comunità di persone “che fanno cerchio”, unite da interessi comuni, per la salvaguardia e la prosperità del territorio. Un simbolo di rinascita e cambiamento. Tralci di potature di viti, filo di ferro, rame.
Cipressino: “Cartello Di Lavoro”.
Cecilia Chiavistelli: “Nidi Vegetali”. Yuta, spago, terra, piante vive.
“Natura Morta”. Rami, spago, legni, carta.
Nei due spazi della recinsione sul lato sud si inseriscono una rappresentazione astratta fatta con il materiale disponibile nella terra di Mondeggi, con rami e arbusti secchi delimitata da una cornice di tela che comprende ciò che si vede oltre il recinto, quel lato inaccessibile, fatta di mattoni divelti, mura, sassi e vegetazione cresciuta in modo naturale, diventando parte integrante dell’opera. L’intervento sul secondo spazio prevede dei “nidi” fatti di yuta naturale dove insieme alla terra di Mondeggi e ai sassi saranno inserite delle piante che prevedibilmente, possono tracciare un segno vitale di fronte al declino inevitabile.
Flavio Coppola: “Senza Titolo”.
Massimo Tripicchio: “Reti Su Ma Solo Per Frutta E Verdura”. Piantumazione di una pianta uva fragola e di semi di narsturzio rampicante.
Pino Gori: “Estetica Del Frammento”. Installazione interattiva sonora/suonabile” Bambù, cocci di terra cotta, sassi, spago, filo di ferro, legni vari.
Maria Chiara Cecconi: “Senza Titolo”.
Ira Becocci: “Senza Titolo”. Figure realizzate con filo di ferro intrecciato.
Maurizio Biserni: “Tu Da Che Parte Stai?”. Fuori… Dentro… Sempre oltre. Installazione di uno specchio con scritta.
Ina Ripari: “Lobotomizzati”. Un cerchio grande e tanti piccoli che si allontanano dal centro. Una rappresentazione della lobotomizzazione del cervello umano realizzata con rami e stoffa.
Cecilia Brogi: “Oppressione”, simbolizzata con la delimitazione di uno spazio e con l’uso di plastica. “LIBERTA’”, rappresentata da una farfalla, che vive solo in libertà. Potature di ulivo, strisce di cartone e di carta. Plastica.
Enzo Correnti: “Lègami O Legàmi #04”, realizzata con palle di carta, rami di vigna e ulivo, spago, che rappresenta in modo simbolico il ritorno della carta alle proprie origini. È una rappresentazione simbolica del legàme fra i vari elementi che tornano alla natura grazie all’arte.