Bisogna inoltrarsi sulla collina di Mondeggi, tra campi di olivi e strade sterrate, per arrivare a “Casa di Aldo”, (ex “Casa Sassuolo”). L’edificio, circondato da un panorama bellissimo e rasserenante, è una comunità alloggio protetta che ospiterà undici adulti con autismo in un contesto educativo articolato su diverse attività terapeutiche, riabilitative, occupazionali e ricreative.
Oggi, sabato 2 aprile, nella Giornata mondiale di consapevolezza sull’autismo, l’inaugurazione con il taglio del nastro da parte di Piero Perciballi, presidente di Aiaba (Associazione italiana per l’assistenza ai bambini autistici), che ha provveduto alla ristrutturazione grazie al contributo di Fonazione Cassa di Risparmio.
“Casa di Aldo”, intestata ad Aldo Fornaciai, storico presidente di Aiaba (era presente il figlio), ha avuto la benedizione dell’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, il quale ha ricordato le parole di Papa Francesco: “Dobbiamo valorizzare la cultura dell’inclusione, contro quella dello scarto”.
Presenti alla cerimonia il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, le assessore regionali Serena Spinelli e Stefania Saccardi, i consiglieri regionali Cristiano Benucci e Massimiliano Pescini.
Il progetto “Casa di Aldo” vuole dare una risposta di tipo residenziale, alle persone autistiche e alle loro famiglie, integrando i servizi sociosanitari presenti nel territorio.
“A rendere possibile questo progetto è stato il lavoro di squadra tra Aiaba, Fondazione Cassa di Risparmio e istituzioni come il nostro Comune, la Società della salute, la Città Metropolitana e la Regione Toscana – ha detto il sindaco Casini -. Un servizio che andrà a incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie, che necessitano di un supporto costante e concreto. Benvenuta, Casa di Aldo!”.
“Questa è un’esperienza pilota che parte dalla Toscana – ha sottolineato il presidente Giani – E’ un segnale di speranza per il futuro dopo il periodo della pandemia”.