In attesa dell’asta per la tenuta di Mondeggi, la Città metropolitana sta già lavorando ad un “piano B” qualora l’esito fosse negativo e nessun interessato si presentasse.
Il bando fissa nel 28 febbraio la data ultima per inviare un’offerta. Il primo marzo saranno aperte le buste con l’assegnazione al miglior offerente, sempre che ve ne siano. Il prezzo, come è noto, è di 9.537.000 euro (pagabili in tre anni), in linea con la stagione dei saldi. Basta ricordare che quattro anni fa, nel precedente bando d’asta (andato deserto), la somma richiesta era 9.240.000 euro ma riguardava solo terreni e coloniche. Stavolta, con l’aggiunta di poco più di 300mila euro si prende l’intero patrimonio: Villa (oltre 1.700 mq.), frantoio 500 mq., cantine 1.450 mq, arredi, casa del giardiniere, cappella, oratorio, pollaio, granaio, tabernacolo, cisterna dell’acqua, pomario (circa 2 ettari), oltre alle coloniche Borgetto Conte Ranieri, Cerreto, Cuculia (più capannone), Sollicciano, Rucciano, Pulizzano, circa 170 ettari di terreno tra agricolo e boschivo (diviso in cinque poderi) nel comune di Bagno a Ripoli e circa 15 ettari di bosco nel comune di Incisa-Figline.
Potrebbe sembrare un’occasionissima, ma i vincoli della Soprintendenza su villa, arredi e coloniche, lo stato degli immbili abbastanza deteriorati, l’impossibilità di nuove costruzioni sui terreni, la presenza da quasi cinque anni dell’occupazione abusiva di due coloniche (Cuculia e Borghetto Conte Ranieri) da parte della comunità di Mondeggi bene comune, fa intravedere la possibilità di un nuovo flop dell’asta.
Il prezzo “stracciato” sarebbe quindi una sorta di prova del nove lanciata dalla Città metropolitana per verificare se esiste la possibilità di cedere l’intero patrimonio ad un privato che presenti un piano di valorizzazione mantenendone la destinazione agricola, come vorrebbe il Comune di Bagno a Ripoli. “Sì, una prova del nove ma non di rassegnazione – precisa Benedetta Albanese, consigliera al patrimonio della Città metropolitana – Noi proviamo ad assecondare la volontà del sindaco Casini, anche perché le scelte urbanistiche su quei terreni spettano alla sua amministrazione, ma dobbiamo preparaci anche ad altri scenari”.
E’ evidente l’intenzione della Città metropolitana di disfarsi di un bene ingombrante e in degrado, liberandosi dei costi e incamerando liquidità. Con quale formula alternativa, se l’asta andrà nuovamente deserta, è il tema allo studio. Piaccia o meno al Comune di Bagno a Ripoli.
Nel frattempo Mondeggi bene comune ha lanciato una sorta di “bombardamento” telematico sulla casella di posta del sindaco metropolitano Dario Nardella. Un post apparso in questi giorni su Facebook fa appello a tutti i simpatizzati affinché facciano copia e incolla di un testo da inviare per mail a Nardella. Nel testo si plaude alla sua decisione di opporsi al decreto sicurezza di Salvini, in nome di una sorta di disobbedienza civile contro qualcosa che si ritiene profondamente ingiusto, ma poi si chiede coerenza nel valutare sullo stesso piano i disobbedienti-occupanti di Mondeggi. “Ci permettiamo di suggerirle – conclude la lettera a Nardella – di prendere in considerazione la possibilità di ricevere la comunità di Mondeggi e ascoltare direttamente le sue ragioni ed i suoi progetti (evitando di affidarsi a ciò che viene detto dagli altri su Mondeggi). Solo in questo modo potrà valutare se l’esperienza quinquennale di Mondeggi Bene Comune possa essere descritta come un motivato atto di disobbedienza civile e – conseguentemente – se non valga la pena valutare la possibilità di scrivere per Mondeggi un futuro diverso dalla sua mera alienazione e privatizzazione”.