Cresce la mobilitazione di cittadini e associazioni ambientaliste contro il progetto di ampliamento dell’International School of Florence, più conosciuta come Scuola Americana di Ponte a Ema, in via del Carota. L’intervento, previsto dal nuovo Piano operativo del Comune di Bagno a Ripoli, insiste sulla valle incontaminata del torrente Rimezzano (vedi articolo).
Domani, sabato 25 novembre, alle ore 11,30, all’Oratorio di Santa Caterina a Rimezzano i residenti che si battono contro il progetto, terranno una conferenza stampa per illustrare l’ampliamento dell’International School of Florence.
“Nell’occasione – annunciano gli organizzatori – sarà visitabile il magnifico Oratorio trecentesco dedicato a Santa Caterina affrescato dal Maestro di Barberino, Pietro Nelli e Spinello Aretino. Sarà anche possibile affacciarsi sulla valle di Rimezzano, priva di strade asfaltate, rifugio di una straordinaria quantità di animali selvatici, situata nella maggiore riserva di ripopolamento della Città Metropolitana”.
Il gruppo di residenti della zona ha inoltrato una lettera al sindaco Casini per “chiedere spiegazioni sulle ragioni di una scelta che contrasta con tutte le raccomandazioni, giunte anche da parte del presidente della Repubblica, sui rischi del consumo indiscriminato di suolo. Tema di tragica attualità. Allo stesso presidente sarà inviato il ricorso ufficiale attualmente in fase di stesura”.
Alla conferenza stampa sono stati invitati anche i vertici del Comune di Bagno a Ripoli dell’ISF The International School of Florence.
Inoltre domenica 3 dicembre nella valle di Rimezzano si terrà una festa aperta a tutti, “un momento di condivisione di quello che fino ad oggi è stato un bene comune”, affermano gli organizzatori.
Intanto Legambiente avanza due ipotesi alternative all’ampliamento della Scuola:
− La prima è costituita dal recupero di fabbricati attualmente non utilizzati, come la vicina Villa Prediali, attualmente di proprietà della Provincia di Forlì – Cesena che ha deciso di venderla all’asta. Questa ipotesi ha il vantaggio di evitare ulteriore consumo di suolo, previa verifica dei requisiti necessari per la funzione scolastica.
− La seconda soluzione è quella di realizzare una nuova struttura nell’area del Pian di Ripoli interessata dall’ampliamento del territorio urbanizzato, in sostituzione del centro servizi e del centro culturale previsti nel Piano Operativo, dei quali non si ravvisa una reale necessità. Questa soluzione presenta il vantaggio di collocare la scuola in prossimità dell’Istituto superiore Gobetti Volta e della scuola media Granacci, in un’area servita da collegamenti pubblici utilizzabili dagli studenti, e di creare l’opportunità di un polo didattico pubblico – privato di grande interesse.
Ovviamente, chi è contrario al consumo di suolo ingiustificato o dettato da un puro interesse privato deve proporre la prima soluzione: il riuso di edifici esistenti.
La seconda è del tutto inaccettabile, perché si tratta sempre di consumo di suolo non necessario o dettato da fini privati.
Accostare scuola privata a scuola pubblica non è vantaggioso, né interessante. È da evitare perché scuola privata e scuola pubblica sono realtà diverse, che hanno scopi ed obiettivi diversi.
Viene in pratica riproposto il polo scolastico dell’amministrazione Bartolini, a suo tempo avversato proprio per questa ragione.
Bisogna che qualcuno si rilegga la Costituzione.
Completamente d’accordo.