“Auspico che nel nuovo Magistrato (l’organo direttivo della Misericordia ndr) valga per tutti la regola della collegialità. Il rinnovo dei componenti ha portato contributi importanti che potranno arrivare da ogni singolo nell’interesse di tutti. Sono consapevole della responsabilità che comporta essere Governatore, ma conto sul gioco di squadra”: Paolo Nencioni, nominato nuovo Governatore della Misericordia di Antella, il 22 settembre scorso, ha le idee chiare sul metodo di condurre la Confraternita.
Nencioni, 59 anni, nato a Scandicci, sposato con Paola, ha due figli: Gabriele, 31 anni, infermiere a Villa Ulivella, e Irene, 26 anni, che ha da poco superato l’esame di Stato in psicologia a Padova è sta terminando la seconda laurea per consulente familiare, commerciale e penale. E’ impiegato Tim prossimo alla pensione con incentivo all’esodo.
“Ormai le mie radici sono qui – dice Nencioni -. Mi sono trasferito da Scandicci a Osteria Nuova, dove viveva mia moglie, nell’84 e dal quel momento mi sono sempre impegnato nell’associazionismo cattolico”.
Alla Misericordia di Antella è arrivano negli anni Novanta, dal 2011 al 2014 ha avuto una prima esperienza nel Magistrato come ispettore ai servizi e capo di guardia. E’ consigliere nazionale nella Confederazione Misericordie d’Italia e rappresentante della Federazione regionale Misericordia nel consiglio dell’associazione Esculapio che gestisce codici bianchi, dialisi, servizi sociali, pronto badante.
Continuità o discontinuità con la pluridecennale gestione di Alberto Calvelli?
L’una e l’altra. E’ un importante momento storico, siamo in una situazione precaria e di smarrimento: è necessario un grande impegno, come ricordava il nostro Correttore, don Moreno. E’ difficile arrivare dopo una gestione storica. Auspico un rinnovamento, ma prima di fare cambiamenti occorre avere l’umiltà di conoscere e capire tutti i meccanismi della Confraternita.
C’è un aspetto che le sta più a cuore?
L’attività di emergenza non deve essere solo solo un servizio, deve essere interpretata come i servizi sociali. Prima di tutto la cura per la persona. Sento di avere una responsabilità non solo gestionale ma anche educativa. La Misericordia ha un riferimento nei valori, altrimenti è solo coreografia, magari efficienza organizzativa, però senza richiami forti. Noi non siamo un servizio taxi. Dobbiamo anche riscoprire il piacere della compartecipazione, della condivisione, dell’essere famiglia.
Come funziona il rapporto con la società Gamma che gestisce il Poliambulatorio?
Mi dicono che rispetto a prima le cose stanno funzionando, ma è una partita che il Magistrato dovrà analizzare e capire fino in fondo.
Il completo rinnovamento del Magistrato ha un precedente solo negli anni Sessanta.
La partecipazione al voto come mai prima, significa attenzione della gente. Ognuno di noi ha avuto un carico di preferenze e quindi di responsabilità. Si aspettano una Misericordia più collegata al paese.
Nel Magistrato è entrata una donna, l’avvocata Milvia Falatti, una rarità.
Prima di lei ci sono state soltanto Vittoria Cini e Tamara Magurzi. Milvia è una persona stimata, con una professionalità che potrà farci comodo.
Come sono i rapporti con il Comune e con le altre associazioni sul territorio?
Ho ottimi rapporti sia col sindaco Casini che con i presidenti di Fratellanza popolare di Grassina e Croce Rossa di Bagno a Ripoli con le quali abbiamo fatto iniziative comuni in questi anni.
C’è una richiesta che vuole fare?
Mi associo all’appello già avanzato da molti miei colleghi alla Regione per un aumento dei fondi destinati ai Pet, i punti emergenza territoriale. Altrimenti rischiamo di non reggere.
Si sente pronto per questo nuovo compito?
Spero di essere all’altezza di gestire un’associazione così importante. Mi rimboccherò le maniche.