Metà dello spettacolo all’aperto, metà al chiuso. Per la prima volta nella sua lunga carriera artistiaca David Riondino è stato costretto a cambiare palcoscenico durante lo spettacolo. E’ accaduto ieri sera all’Antella a causa della bufera di lampi, pioggia e vento che si è scatenata verso le 22.30.
Riondino stava esibendosi sul palco dello spazio aperto dietro alla Carrozza 10, il vagone in via di Montisoni, col suo spettacolo “Fermata provvisoria”. Poesie, canzoni, racconti che strappano prima un sorriso, poi una riflessione.
Mentre l’artista declamava, il tempo ha deciso di fare da pazzo. Lampi ad illuminare il cielo, vento di tempesta. Ma Riondino è andato avanti: “Siccome con i riflettori negli occhi non vedo niente, avvertitemi se crolla tutto”, ha detto per sdrammatizzare. Quando, però, sono iniziati a cadere i goccioloni lo spettacolo ha dovuto fermarsi, ma solo per qualche minuto.
Il palco della Carrozza 10 aperto sullo spazio esterno è lo stesso che, dalla parte opposta, si offre alla platea del Teatro. Così gli spettatori hanno fatto un rapido cambio di situazione. Da fuori a dentro, dalle sedie del bistrot alle poltroncine del teatro.
Pur senza l’ausilio dell’impianto audio, Riondino ha ripreso il recital senza farsi troppi problemi, terminando la performance fra gli applausi.
Al momento del bis, alla richiesta dal pubblico di intonare “Mi piaci Fanfani”, cavallo di battaglia di quando, quasi mezzo secolo fa, faceva parte del Collettivo Victor Jara, ha declinato l’invito: “Troppo vecchia, non me la ricordo”. Peccato, sarà per un’altra volta.