L’aumento dei costi per le materie prime e per l’energia arriva anche sulla mensa scolastica. La Siaf batte cassa e il Comune le concederà un ritocco di 0,47 euro a pasto che, però, non peserà sull’utenza.
La Siaf è una società mista con capitale maggioritario pubblico (52%), partecipata dall’Azienda Usl Toscana Centro e dai Comuni di Bagno a Ripoli, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Pelago, Pontassieve, Rufina, Scarperia e San Piero e Vicchio, che gestisce il servizio di ristorazione di scuole e ospedali. Il socio privato è la Camst, che detiene il 48% del capitale sociale.
“Istanza di revisione straordinaria dei prezzi contrattuali” è stata presentata dalla Siaf al Comune di Bagno a Ripoli lo scorso 26 aprile. La richiesta è stata di una maggiorazione di 0,47 euro a pasto (Iva esclusa) per il periodo dal 01/06/2023 al 31/12/2023, “salvo verifica entro tale data dell’andamento della dinamica inflazionistica – si legge nella determina del Comune – e, in caso di situazione immutata, con richiesta di prevedere il prolungamento di detta misura straordinaria”.
La richiesta di revisione straordinaria è motivata da due fattori: il rincaro delle energie e dei carburanti; l’aumento straordinario e incontrollato dei prezzi delle materie prime (con incremento del 24% nel corso dell’ultimo anno in conseguenza della spinta inflazionistica). Da questo deriverebbe una perdita di esercizio per Siaf quantificabile, per il 2023, in circa 600mila euro.
“Tenuto conto che l’offerta presentata in sede di gara dal socio privato risale al mese di gennaio 2022 – afferma il Comune di Bagno a Ripoli -, e dunque non tiene in considerazione l’eccezionale incremento dei prezzi sopravvenuto, nell’interesse pubblico a preservare gli standard di qualità del servizio di ristorazione, che prevedono l’impiego di materie prime e prodotti da agricoltura biologica, di filiera corta, la richiesta maggiorazione di euro 0,47 a pasto, pari all’8% calcolato su
un costo pasto medio stimato ad euro 5,91, si mantiene compatibile con l’ultima variazione Istat disponibile (aprile 2023)”.
L’aggiornamento dei prezzi contrattuali comporta una spesa aggiuntiva presunta, nel periodo 01/06/2023 – 31/12/2023, pari ad un importo complessivo di 60.320 euro.