Nei primi mesi dell’epidemia da Covid 19 sono state l’unico rudimentale baluardo contro un “nemico” sconosciuto che mieteva vittime e riempiva i reparti degli ospedali. I vaccini erano ancora da immaginare, le profilassi spesso estemporanee, la paura alta e le difese basse. Ma la prima linea del fronte contro il virus sono state le macherine fai da te (quelle professionali erano introvabili). Dietro a lembi di tessuto spesso cuciti al volo da mani esperte di ago e filo, più che di prevenzione sanitaria, abbiamo rintanato le nostre paure.
Mascherine artigianali a cui dobbiamo eterna gratitudine, però ormai non servono più e occorre disfarsene. Il Comune di Bagno a Ripoli ha deciso lo smaltimento di una certa quantità di mascherine in parte provenienti da lotti dichiarati non utilizzabili dalla Regione Toscana ed in parte non più conformi alle normative.
Al servizio provvederà la ditta Selin Srl con sede a Calenzano, specializzata in smaltimento di rifiuti speciali, per un costo complessivo di 3.342,80 euro.