Troppo grande il dolore per essere contenuto dalla chiesa di Badia a Ripoli. Una folla attonita si è stretta questo pomeriggio attorno ai famigliari di Gianni Sarti, scomparso ieri all’età di 45 anni (vedi articolo). Molte persone sono dovute restare sul sacrato della chiesa mentre don Robert celebrava il rito funebre. Sulla bara mazzi di fiori; lo stendardo della Rievocazione storica di San Casciano contrada del Leone; una foto di Gianni, sorridente, in montagna, la sua più grande passione.
Il ricordo di Gianni, che lavorava al Poliambulatorio presso la Misericordia di Antella, è stato letto dall’amico Venni Cellai con grande fatica, trattenendo a stento le lacrime, che invece hanno rigato i volti di Claudia, la moglie di Gianni, e dei genitori Valeria e Silvano.
“La tanta gente presente dimostra quanto Gianni era amato – ha detto Cellai – Un vero amico, di quelli che ci sono sempre quando hai bisogno. Gianni era un fiume in piena, aveva mille passioni, direi mille fittonate. Dalla fotografia, alla mountain bike, al camper, ultimamente al soft air. Ricordo i servizi fatti insieme alla pizzeria del Crc Antella: era un po’ sbadato e se cadeva un piatto guardavamo tutti verso di lui. Faceva parte della Rievocazione storica di San Casciano. Era un entusiasta della vita. Sempre appassionato. Generoso senza farlo pesare. Un fiume in piena che negli ultimi mesi aveva rallentato la sua corsa per riflettere e apprezzare le piccole cose. Dico a sua figlia, la piccola Adele, che deve essere orgogliosa del suo babbo”. Al termine un lungo, affettuoso, abbracio con Claudia.
Poi il fetero è stato caricato sul carro funebre che si e mosso, accompagnato da un lungo applauso della folla davanti alla chiesa, in direzione del cimitero di Quarto dove Gianni Sarti è stato sepolto.
Erano presenti il sindaco Francesco Pignotti, il vicesindaco Francesco Conti, l’assessora Sandra Baragli, l’ex sindaco Francesco Casini, l’ex assessore Enrico Minelli, amico personale di Gianni, il sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi. Nessuno ha parlato perché i famigliari di Sarti hanno preferito un funerale senza sfarzi e discorsi ufficiali. Anziché fiori è stato rivolto un invito a fare un’offerta per l’Associazione pazienti italiani di colangiocarcinoma, la rara malattia che si è portata via Gianni prematuramente.