Noi siam come le lucciole,
brilliamo nelle tenebre,
schiave d’un mondo brutal
noi siamo i fiori del mal.
(Lucciole vagabonde, 1927)
E se Bagno a Ripoli diventasse improvvisamente territorio franco per le lucciole? Non mi riferisco agli insetti luminescenti, ma proprio alle giovanotte che ne hanno preso a prestito il termine e che svolgono on the road il mestiere più antico del mondo. Si dà il caso che le Amministrazioni comunali di Greve, Impruneta e San Casciano abbiano emesso un’ordinanza congiunta secondo la quale “è vietato a chiunque, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, contrattare e/o concordare prestazioni sessuali a pagamento ovvero richiedere informazioni sulle stesse o intrattenersi con soggetti che esercitino palesemente attività di meretricio su strada o che, per l’atteggiamento, per l’abbigliamento, ovvero per le modalità comportamentali, manifestino comunque l’intenzione di esercitare l’attività”. I primi due comuni confinano con Bagno a Ripoli, così non è difficile ipotizzare che il divieto possa convincere le lucciole a spostarsi qualche passo oltre confine per esercitare le “contrattazioni” senza far incorrere i clienti nelle sanzioni previste dalla norma: 200 euro più spese di notifica.
L’ordinanza precisa che nel mirino non ci sono le passeggiatrici del Chianti, ma la clientela. “Abbiamo deciso di intervenire – hanno spiegato i sindaci dei tre Comuni – perché si assiste ad un incremento del fenomeno di prostituzione su strada che provoca un forte disagio nei residenti, nei turisti e nelle nostre aziende, il nostro provvedimento è finalizzato a tutelare la sicurezza e l’incolumità pubblica e la vivibilità della comunità. Riteniamo che questa azione debba contrastare chi chiede la prestazione e non chi la eroga, donne e ragazze, sovente minorenni, accomunate da una condizione di evidente costrizione se non di vera e propria riduzione in schiavitù, il fenomeno implica anche questioni di sicurezza stradale”. Se la transumanza delle tante “bocca di rosa”, che ammiccano maliziose tra un vitigno e l’altro, dovesse palesarsi, Bagno a Ripoli concederà asilo (a luci rosse) politico alle perseguitate o si unirà all’ordinanza scaccia clienti? A proposito: occhio a giudicare in base ad “atteggiamento e abbigliamento”, c’è il rischio di prendere lucciole per… lanterne. Vabbè, magari sarà dato asilo pure a quelle.