L’incendio in cui il 5 dicembre scorso sono morti Umberto Della Nave e sua moglie Dina Del Lungo, nella loro abitazione a Osteria Nuova (vedi articolo), è stato appiccato per coprire il duplice omicidio dei coniugi. La svolta dopo le indagini della Procura e l’autopsia sui cadaveri delle vittime. I Carabinieri del comando provinciale hanno fermato ieri, con l’accusa di omicidio volontario, un uomo, Antonino La Scala, 45 anni, origini calabresi, che abita nella zona di Ponte a Ema, e che in passato aveva avuto contatti con Della Nave.
In un primo momento si era pensato ad un incidente, con le fiamme propagate dalla poltrona elettrica su cui era seduta la donna. Invece l’esame dei corpi a Medicina legale ha rivelato che Umberto Della Nave è stato violentemente percosso prima di morire e la moglie strangolata.
L’incendio è stato quindi una messinscena per depistare le indagini dall’omicidio e dalla rapina. E’ infatto questo il movente del delitto. In particolare, le attività di natura tecnica, l’esito degli esami autoptici e la comparazione delle tracce del reato e di ogni elemento raccolto sulla scena del crimine, hanno consentito di cristallizzare la presenza del fermato, che conosceva Umberto Della Nave, all’interno dell’abitazione.
“Per motivi in corso di accertamento, l ‘indagato ha aggredito e ucciso i due coniugi, per poi consumare una rapina – conferma una nota della Procura della Repubblica di Firenze -. Lo stesso avrebbe poi appiccato l’incendio al fine di occultare le tracce del delitto. Sono stati raccolti, in relazione alla dinamica dei fatti, riscontri di natura tecnica del tutto concordanti e coerenti con la ricostruzione operata”.
Al sospettato sono stati contestati i reati di omicidio volontario aggravato, rapina aggravata, tentativo di occultamento di cadavere e danneggiamento seguito da incendio. L’indagato è stato portato nel carcere di di Firenze Sollicciano.
Vi mancavano anche i calabrolesi