L’ex sindaco Luciano Bartolini replica alle rilevazioni sulla gestione del personale fatte dagli ispettori del Ministero economia e finanze. Lo ha fatto in modo dettagliato ieri sera intervenendo alla riunione del circolo Pd di Antella. Il caso amministrativo si intreccia con quello politico, ma per cercare di avere un quadro chiaro è utile trattare separatamente i due temi.
I rilievi del Ministero
Dal 15 al 30 maggio scorso, due ispettrici del Ministero hanno spulciato gli atti del Comune di Bagno a Ripoli relativi alla gestione del personale per verificarne la correttezza. Il 21 ottobre la relazione con i risultati dell’ispezione e le contestazioni è stata protocollata dal Comune. All’ex sindaco Bartolini, a capo delle giunte dal 2004 agli inizi del 2014, cioè il periodo preso in considerazione dall’ispezione, è stata comunicata il 10 dicembre. Le contestazioni riguardano, come anticipato nell’articolo di ieri, in particolare due questioni: il salario accessorio al personale e l’incarico all’architetto Piazza per la conduzione dell’ufficio urbanistica, la stesura del piano strutturale e del regolamento urbanistico. Oltre che al sindaco Bartolini, il rapporto dell’ispezione è stato notificato a tutti gli assessori delle due giunte, ai direttori generali, al segretario comunale, ai dirigenti, ai revisori dei conti. Risultato dell’ispezione e controdeduzioni andranno alla Corte dei conti che valuterà se c’è o meno un danno per le casse pubbliche e deciderà le eventuali sanzioni.
“Ci contestano violazioni a normative emesse nel 2013 per atti del 2008, quando quelle non esistevano – ha spiegato Bartolini – Ora sono più rigide, ma al tempo degli atti in questione si andava per interpretazione. Sono centinaia i Comuni in questa situazione. Comunque sono tranquillo sull’efficacia delle nostre controdeduzioni. Dimostrerò che la maggior spesa per il salario accessorio è servita per progetti la cui attuazione ha comportato risparmi assai superiori alle spese. La conferma senza una nuova selezione dell’incarico all’architetto Piazza, che nel 2007 si è dimesso da dipendente comunale, è stata fatta perché già da due anni stava lavorando al piano strutturale e perché dei tre punti per i quali era stato scelto con la selezione del 2004, dirigere l’ufficio urbanistica, piano strutturale e regolamento urbanistico, due non erano mutati. La sua conferma è stata condivisa unanimemente da assessori e dirigenti”.
Il caso politico
Bartolini è stato indicato dall’assemblea comunale del Pd di Bagno a Ripoli come candidato alle prossime regionali. E’ una prima investitura che dovrà essere concordata con un’altra ventina di comuni che compongono il collegio Chianti-Valdarno-Mugello. La notizia dell’ispezione, le cui conclusioni sono lontane e per niente scontate, ha dato fiato a chi contesta questa scelta. Accanto alle critiche ai vertici del partito di scarso coinvolgimento della base, ora si aggiungono quelle di opportunità. Alla riunione di ieri sera era presente il segretario comunale del Pd Daniele Olschki, il quale ha detto apertamente che se Bagno a Ripoli non avesse rapidamente scelto un candidato di zona “ne sarebbe arrivata una pilotata dall’alto”. “Sappiamo che Incatasciato (segretario metropolitano) non è alieno alla gara elettorale – ha detto Olschki – così come Daniele Lorenzini, sindaco di Rignano, fortemente sponsorizzato. Questi candidati aspettano che sul territorio ci sia qualche casella non occupata”. Queste le premesse che all’ex sindaco hanno fatto leggere polemiche e chiacchiericci sull’ispezione del Ministero (“C’è chi ha detto che mi sono fatto cinque case!” è sbottato a un certo punto Bartolini) come una sorta di manovra subdola ai suoi danni: “Finora in tutte le riunioni di partito che si sono tenute su questo tema non sono mai stato invitato a spiegare. Mi è stato impedito di parlare. Ma io non voglio essere di ingombro: accetterò il nuovo impegno solo se ci sarà disponibilità e consenso”.
http://www.sulpm.it/sulpm/roma/2014/2014-Relazione-MEF-Roma.pdf
ispezione MEF 2014 al comune di Roma
interessante trovarlo in rete
Solite bugie alla Bartolini e partitocrazia come scusante: altro che rottamatore…