Qual è la vostra soluzione per l’Ilva? Cosa pensate del Mes? Favorevoli o contrari alla tassa sulla plastica? Ad ogni confronto televisivo sono queste le domande che, soprattutto gli esponenti della destra, rivolgono alle Sardine nel disperato tentativo di dimostrare l’inconsistenza di un movimento che non ha risposte per i problemi che assillano l’Italia.
Voglio fare un parallelo ardito, ma non troppo. Nel ’68 qualcuno chiedeva al movimento studentesco, che stava squassando le placide e ottuse certezze italiote, come avrebbe organizzato i soccorsi per i terremotati del Belice? Se era favorevole o meno al primo governo balneare? In quale modo si doveva fronteggiare il dissesto idrogeologico che aveva causato un’alluvione con oltre cento morti in Piemonte? Se bisognava tifare per Benvenuti o Mazzinghi? Neanche per sogno. Il “68” aveva un programma di governo? Si è costituito in partito? Si è presentato alle elezioni? No, no e ancora no.
Le Sardine vengono considerate un movimento effimero perché non danno soluzioni semplici a questioni complesse. Eppure, pur con i tanti distinguo (in fondo è passato mezzo secolo, non potrebbe essere altrimenti), ricorda il movimento del ’68. Un movimento effimero che cambiò il mondo.
Caro Francesco stai fresco (fa anche rima) se credi davvero che le sardine siano paragonabili al 68. Io e te l abbiamo vissuto ed era tutt’altra faccenda. Una faccenda mondiale oltretutto. Questi sono giovani istruiti e madamine di sinistra. Ed è legittimo ci mancherebbe. Meno bohemienne rispetto ai girotondi, più misurati ma pur sempre di quell’area politica. Ben venga un richiamo alla misura ma si scioglieranno come neve al sole appena si tratterà di schierarsi di qui o di là. Intanto hanno cominciato con Bonaccini.
Caro Alessandro, l’ho premesso, il paragone è ardito. Tuttavia, come il movimento del 68, le Sardine hanno risvegliato molti dal torpore. Riuscire a far scendere in piazza la gente, senza far leva sulla rabbia, secondo me è un gran merito. Intanto prendiamo questo. Anche i sessanttottini votavano e in Emilia Romagna svrebbero scelto Bonaccini