La chiesa dell’Antella ha, da alcuni giorni, un nuovo ospite: si chiama Lutius, ha sulle spalle parecchi secoli ed è conservato in una teca sotto la grande immagine del Cristo che si trova quasi all’inizio della parete di destra.
In realtà le reliquie di quello che pare essere stato un martire cristiano, erano conservate nei locali della vecchia chiesa da oltre vent’anni. Il parroco, don Moreno Bucalossi, ha ricostruito sommariamente la vicenda.
Le spoglie di Lutius erano nella chiesa di San Michele a Tegolaia a Grassina. Quando a metà degli anni ’90 furono fatti lavori di ristrutturazione, per il martire non c’era più posto e il parroco di allora chiese a don Renato Fissi, pievano dell’Antella, di “adottarle”. Disfarsene non sembrò una soluzione rispettosa, così la teca con annessi e connessi finì sopra un armadio nella parte più vecchia della chiesa. E lì è rimasta fino a qualche giorno fa quando don Moreno ha deciso di alzare la polvere che la ricopriva, esponendola come si deve.
Lo scheletro, vestito con paramenti lussuosi, tiene in una mano una palma verde, simbolo cristiano del martirio, e nell’altra un’ampollina che potrebbe addirittura contenere del sangue coagulato. “Per averne certezza dovremmo fare delle analisi – dice don Moreno – ma qui non siamo a Napoli con San Gennaro”.